Sono risultate decine le autovetture già vendute e pagate di più rispetto al loro valore con uno “scarico” dei contachilometri nell’ordine delle decine di migliaia di chilometri, in alcuni casi addirittura 80.000. Gli agenti hanno scoperto le truffe, quantificate in almeno 150mila euro, attraverso una serie di verifiche tecniche e documentali, nonché tramite informazioni assunte dai precedenti proprietari che hanno permesso di avere la conferma che, al momento della consegna dell’auto al rivenditore, il contachilometri segnava parecchi chilometri in più. Nel corso dell’attività di indagine sono state sequestrate,oltre a quelle già cedute, 15 autovetture già “ringiovanite” e pronte per essere vendute agli ignari acquirenti che credendo di fare un buon affare sicuramente sarebbero stati in questo modo truffati. La Polizia Stradale raccomanda gli acquirenti di osservare alcune semplici cautele al momento dell’acquisto di veicoli usati poiché per chi è intenzionato ad acquistare una vettura usata, i chilometri percorsi dall’automobile fanno ancora la differenza nel successo della trattativa. Esiste una sorta di muro psicologico per il quale, superati i 100.000 km, una vettura si trasforma in un acquisto pericoloso, da evitare. E’ grazie ai tagliandi, che è possibile verificare che la percorrenza segnata dal contachilometri sia effettivamente quella percorsa. E’ buona norma chiedere al rivenditore che vi mostri il libretto di manutenzione del mezzo, dal quale possono risultare i controlli effettuati e magari il chilometraggio al quale questi controlli sono stati eseguiti.