I fatti si sarebbero verificati nel 2009 in un sito di accoglienza per sfollati. Dopo sei mesi di indagini il giovane era stato arrestato su ordine di custodia cautelare in carcere emesso dalla Procura della Repubblica dell’Aquila e questa mattina ha rigettato ogni accusa sostenendo di non aver mai conosciuto il minore.
La pensano diversamento alcuni dipendenti di una società di sicurezza privata che all’epoca svolgevano servizio di vigilanza nel centro di accoglienza. Erano stati proprio loro a notare le particolari attenzioni che il sospettato riservava al piccolo, al punto da decidere di segnalare il caso ai carabinieri del reparto operativo.
Con una scusa i carabinieri fecero in modo che l’accusato venisse trasferito in un’altra struttura, cosa che permise loro di poter indagare a ritroso, alla ricerca di prove. Tra la famiglia del minore e accusato non c’erano rapporti di alcun genere. Dopo le indagini preliminari, il giovane venne arrestato. L’udienza è stata aggiornata al mese di aprile.