“Il provvedimento che avvicina la città all’Europa – prosegue – è stato però accolto da dichiarazioni brutali e prive di fondamento scientifico, che accosterebbero l’omosessualità alla malattia. Di fronte a queste falsità e a parole così offensive e cariche di pregiudizio, vogliamo esprimere la nostra solidarietà alle sorelle e ai fratelli gay, lesbiche e trans abruzzesi. Arcigay chiede alle istituzioni e alla società civile tutta di esprimere la loro vicinanza e di respingere coralmente l’odio. L’omofobia – conclude Flavio Romani – è una malattia contro la quale tutti dobbiamo lottare e coloro che la diffondono devono essere isolati in quanto costituiscono un pericolo per tutta la comunità”.