Nuove “fermate” per dei treni che al contrario vengono tagliati. Il paradosso viene sollevato dal direttore di Confcommercio Abruzzo, Celso Cioni, sulla situazione aquilana.
” A L’Aquila, in una delle sue molte frazioni, a Bazzano“, scrive ” dove si inaugura una delle due nuove stazioni realizzate recentemente con la presenza di autorità locali e regionali che si fanno fotografare come nelle migliori occasioni, sorrisi, abbracci e ringraziamenti ai vertici presenti di RFI che però nel frattempo avevano deciso di tagliare il già eseguissimo numero di corse dei treni sulle tratte dell’Abruzzo interno ormai considerata anche da RFI e non solo, un territorio nel quale tagliare servizi.
Però si inaugurano stazioni quelle dalle quali partirono nei periodi neri dell’immigrazione i nostri nonni per andare a lavorare all’estero e dai quali prima o poi gli abitanti delle aree interne dell’Abruzzo partiranno per abbandonarle come hanno fatto con loro le scellerate scelte la politica e le aziende emanazioni della politica che hanno deciso che dell’Abruzzo di un tempo a due velocità (più veloce la costa più lenta quella montana) si debba passare a quella a due direzioni (la costa che aggancia il Nord e le aeree interne che scivolano inesorabilmente verso il profondo Sud).