Al presidio ospedaliero del capoluogo regionale è stata una notte all’insegna della solidarietà in virtù della donazione di più organi prelevati, dopo il decesso, da uomo di 70 anni della Marsica. Un gesto di grande altruismo da parte dei parenti del donatore che ha consentito di effettuare, all’ospedale di L’Aquila, il trapianto dei reni su 2 donne, una abruzzese e l’altra molisana. Il fegato, prelevato da un’équipe chirurgica giunta da Roma, è stato invece trapiantato nella Capitale, alla ‘Cattolica’, su una donna di 60 anni. La generosità del donatore, inoltre, ha permesso di prelevare le cornee, messe a disposizione della Banca degli occhi dell’ospedale di L’Aquila e, fatto non frequente, i bulbi oculari. Quest’ultimi vengono utilizzati per ricostruire parti anatomiche danneggiate da traumi e malattie come i tumori. Attorno alle 3 della notte scorsa, per compiere il prelievo degli organi, si sono attivate all’unisono le componenti operative dell’ospedale San Salvatore dove c’è il centro regionale trapianti per Abruzzo e Molise.
Si tratta di un apparato che, quando occorre prelevare degli organi, deve mettersi in moto immediatamente, facendo in modo che singoli servizi e reparti ospedalieri lavorino in perfetta sinergia e, soprattutto, velocemente. Va infatti ricordato che, dopo il prelievo, l’organo deve essere trapiantato nel giro di poche ore affinché l’operazione possa andare felicemente in porto. Per quanto riguarda i trapianti di rene, compiuti all’Aquila, il 2017 è caratterizzato da un trend assai positivo in termini numerici. Una tendenza che consolida l’attività del centro regionale trapianti aquilano che esordì nel 2001, aprendo la strada a un’esperienza professionale e umana che ha permesso a tanti pazienti, con malattie renali, di affrancarsi dalla dipendenza delle macchine e di riacquistare un’adeguata qualità di vita. “E’ necessario”, dichiara il Manager della Asl, Rinaldo Tordera, “sensibilizzare sempre più la comunità sulla donazione d’organi che permette di migliorare la vita di molti pazienti e di permeare di un alto valore etico le coscienze di tutti. L’ospedale di L’Aquila, con le sue grandi risorse professionali e umane, è sempre più impegnato su questo fronte in un contesto che va oltre i confini regionali”.
L’ospedale San Salvatore, al di là dei trapianti di rene, è tra l’altro punto di riferimento all’interno di una rete nazionale che comprende centri importanti della trapiantologia come Bologna, Roma e Milano. Il presidio del capoluogo regionale assicura il coordinamento delle operazioni di prelievo di cuore, polmone e fegato che dall’Aquila vengono trasferiti e trapiantati in altre regioni.