L’Aquila, appalti ricostruzione: archiviata la posizione dell’imprenditore Albani

L’imprenditore aquilano Italo Albani, titolare della ditta edile Soalco, è fuori dalla maxi inchiesta su presunte tangenti in 12 appalti pubblici di ricostruzione post-terremoto 2009 gestiti dai Beni culturali d’Abruzzo.

 

Martedì scorso il giudice per le indagini preliminari, Mario Cervellino, ha disposto l’archiviazione per l’indagato, come richiesto in precedenza dal pubblico ministero Simonetta Ciccarelli.

 

 

Albani, assistito dagli avvocati Stefano Rossi e Fabio Pasquali, era stato uno degli iniziali 20 indagati dell’indagine che ha visto anche 10 arrestati ai domiciliari e 5 sottoposti a divieto di esercizio della professione, misure oggi tutte revocate o scadute.

 

 

La pm Ciccarelli è subentrata ad Antonietta Picardi, sostituto procuratore che aveva avviato l’inchiesta, ma che in seguito è stata trasferita presso la procura generale della Corte di Cassazione. Le accuse ipotizzate a vario titolo per Albani, in concorso con Lionello Piccinini, geometra del segretariato Mibact, Berardino Di Vincenzo, ex segretario regionale Mibact ora in pensione, e Giuseppe Liberati, dipendente della Soprintendenza direttore dei lavori, erano di abuso d’ufficio e falso in atto pubblico nell’ambito della gara per la ricostruzione della chiesa di San Sisto, ma ora sono state smantellate. Gli altri due restano indagati.

 

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