“Si considera Unione Civile – recita il documento – ogni nucleo, basato su legami affettivi o di mutua solidarietà, tra due persone maggiorenni, caratterizzato dalla convivenza e dal contributo di entrambe le parti alle esigenze di vita comune, che abbia chiesto ed ottenuto la registrazione amministrativa. Tale regime si applica ai cittadini italiani, comunitari e stranieri iscritti nell’anagrafe della popolazione residente nel Comune dell’Aquila”.
Particolarmente soddisfatto il sindaco Massimo Cialente, che ha sottolineato di aver raggiunto un altro obiettivo presente nel suo programma di mandato. Un documento che, ricorda il primo cittadino, “non solo è in linea con le delibere approvate già in altri Comuni del territorio nazionale, ma ha convinto anche alcuni consiglieri dell’opposizione, tanto che hanno proposto un provvedimento analogo accolto in giunta con parere positivo. Un passo importante dunque per la nostra città che riconosce ai singoli componenti della coppia dei diritti e dei doveri. Il riconoscimento di tali situazioni può infatti garantire alle persone diritti civili e sociali anche al di fuori del primario ruolo della famiglia fondata sul matrimonio ed è un chiaro esempio di democrazia”.
“L’amministrazione comunale agisce in linea con gli altri Comuni italiani che hanno già approvato questo registro. Abbiamo lanciato l’idea di costruire una rete, per i Comuni che hanno approvato le Unioni Civili, affinchè ci sia una sempre più proficua estensione dei diritti civili e sociali senza discriminazioni di sorta. In particolare nella delibera ci sono specifici riferimenti agli interventi che per noi sono prioritari, nel campo delle Politiche Sociali e dell’assistenza alla popolazione. La nostra città, oltre al difficile compito della ricostruzione sociale, deve affrontare la sfida di una risposta ai nuovi bisogni sociali aumentati dopo il devastante sisma del 2009 e a cui fanno seguito, purtroppo, forme di lavoro meno stabili, frammentazione sociale e tutte forme di disagio a causa delle quali la popolazione si è dovuta reinventare, anche con nuove forme di legame. Abbiamo sperimentato, soprattutto dopo il sisma e con la gestione dell’assistenza alla popolazione, come sia necessario ed urgente estendere i diritti alle unioni civili”.