L’Aquila. Negli ultimi anni sono stati compiuti notevoli passi avanti per quanto riguarda il tema della disabilità. Anche in ambito universitario sono stati introdotti molti sistemi di inclusione che hanno permesso a molti studenti, con un certo grado di invalidità, di poter continuare i propri studi. “Purtroppo l’Università dell’Aquila, da ormai diversi anni, nonostante i proclami e buone intenzioni che tende a pubblicizzare, non eroga servizi sufficienti a supporto di studenti con disabilità”.
Lo hanno denunciato l’Unione degli Studenti L’Aquila e l’associazione Carrozzine Determinate, citando la legge 104 del ’92 sul diritto all’educazione universitaria degli studenti disabili.
“Nell’Università dell’Aquila – spiegano – questo diritto viene meno: sono stati cancellati, con la scusa di difficoltà nello stipulare una convenzione, sia i servizi di tutoraggio didattico sia quelli di trasporto e assistenza. Tutto questo si prefigura nella violazione dei diritti umani, anche perché non vengono garantite le pari opportunità, (Legge 3 marzo 2009, num. 18) essendo una vera e propria discriminazione (Legge 1 marzo 2006, num67) diritto riconosciuto anche dall’art. 3 della nostra Costituzione; Infatti sono ormai due settimane che le lezioni sono iniziate e abbiamo notizie di ragazzi che non hanno potuto prendere parte all’attività didattica per la mancanza del servizio di trasporto che garantiva la loro presenza alle lezioni. Nonostante la richiesta formulata dal Consiglio Studentesco la scorsa settimana tutto tace, e intanto chi ci rimette sono ancora una volta gli studenti”.
Udu e Carrozine Determinate in difesa dei diritti degli studenti e delle persone con disabilità chiedono a gran voce che “si metta fine a questa ingiustizia e che si proceda nel minor tempo possibile alla stipula di convenzioni con enti, cooperative e personale qualificato per affiancare gli studenti nel percorso universitario; le soluzioni provvisorie o tampone che l’Ateneo ha erogato in questi ultimi due anni sono state superficiali e inefficaci e in alcune situazioni hanno costretto altri enti, come l’ADSU, a sopperire alle sue stesse mancanze”.
“Gli stessi tutor studenti sono inadeguati al supporto di patologie gravi, e l’Ateneo ha mascherato la propria inefficienza dietro questi studenti che, sebbene dotati di voglia di aiutare, non hanno la formazione necessaria per affiancare colleghi con le disabilità più disparate”, concludono le due associazioni.