Lo ha annunciato oggi in conferenza stampa il presidente della Regione Gianni Chiodi presentando l’approvazione, nella seduta di giunta, di interventi in favore delle grandi imprese, alla presenza del direttore affari della Presidenza, Antonio Sorgi. “Un contributo” ha commentato Chiodi “che costituisce una boccata d’ossigeno per le grandi imprese del cratere sismico che si aggiunge ai precedenti interventi già erogati per il sistema economico pari a circa 800 milioni di euro per una concreta ripresa economica ed occupazionale”.
La procedura di selezione sarà valutativa a sportello; le istanze saranno esaminate in base all’ordine cronologico di presentazione, facendo riferimento alla data e all’ora riportate nella raccomandata di invio. I contributi saranno concessi esclusivamente ai fini della riattivazione delle attività distrutte o danneggiate dal sisma con ripristino di almeno il 60 per cento dei livelli occupazionali. L’attività deve essere riavviata, pena la revoca del contributo, entro il 30 giugno 2013. Per le piccole e medie imprese, invece, è già stato attuato nel 2010 il bando Por e sono stati concessi ulteriori 8,8 milioni di euro che hanno interessato circa 400 imprese. Per riattivazione dell’attività produttiva si intende: il ripristino delle condizioni pre-sisma, anche, eventualmente, in un sito diverso da quello in cui era precedentemente ubicata l’attività produttiva e, comunque, nelle zone della Regione Abruzzo individuate con Decreto del Commissario Delegato e, allo stesso tempo, che l’impresa stessa sia in grado di dimostrare, laddove richiesto, mediante l’esibizione di idonea documentazione, di aver sostenuto dei costi tipici dell’attività o di aver maturato crediti in funzione della propria attività produttiva di servizio. Le domande dovranno essere inviate, complete della documentazione richiesta, entro l’ 8 settembre.
A margine della conferenza stampa, il governatore ha lanciato un campanello d’allarme. “Abbiamo perso dai 35 ai 50 milioni di euro su versamenti di imprese che operano nel campo dell’edilizia e che hanno lavorato in Abruzzo ma che, erroneamente, hanno versato l’Irap in base al proprio volume d’affari, nelle regioni in cui hanno la sede legale e non in quella in cui il reddito è stato prodotto. Di questo ho già informato i vertici dell’Agenzia delle Entrate”. Chiodi ha evidenziato la necessità di recuperare le somme in questione che altrimenti, se fossero state versate in Abruzzo avrebbero “contribuito a sostenere politiche di sviluppo regionali”.
“Mi risulta” ha aggiunto “che moltissime imprese che hanno lavorato all’Aquila e negli altri centri del cratere hanno versato l’Irap fuori regione e non in Abruzzo dove avrebbero dovuto. E’ necessario subito recuperare i soldi e prevedere espressamente nei prossimi contratti, per la ricostruzione pubblica e privata, che l’Irap venga versata in Abruzzo pena il pagamento di una penale che sia più alta di quella prevista ora proprio per scoraggiare possibili tentativi”.