L’Aquila. Al via oggi l’ispezione interna negli uffici della Soprintendenza e del Segretariato regionale del Mibact d’Abruzzo annunciata l’altro ieri dal Ministero dopo la nuova inchiesta della procura del capoluogo abruzzese su presunte mazzette nella ricostruzione post terremoto di L’Aquila. Complessivamente sono dodici le gare finite nel mirino relative a interventi di restauro su edifici di interesse storico-culturale.
“Questa mattina il Segretario generale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Antonella Recchia, si è recata all’Aquila dove ha tenuto una riunione – nella sede del Segretariato regionale – con i Soprintendenti di L’Aquila e dell’Abruzzo e il Segretario regionale, come primo atto della verifica interna voluta dal Ministro Franceschini sui fatti e sulle procedure oggetto dell’indagine. Il personale del Segretariato, che pure è stato incontrato e ascoltato – si legge in una nota del Mibact – , è stato esortato a continuare nello svolgimento della gravosa attività post-sismica, nel pieno rispetto delle leggi e del pubblico interesse”.
“A margine, lo stesso Segretario generale ha incontrato, in sequenza, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dell’Aquila, Michele Renzo, il Prefetto della Provincia dell’Aquila, Giuseppe Linardi e il Sindaco di L’Aquila, Pierluigi Biondi”.
“Tali momenti, improntati a massima cordialità e cortesia istituzionale, hanno costituito un’importante occasione per illustrare la policy del MiBACT al riguardo e per ribadire la totale disponibilità a offrire incondizionata collaborazione nell’inchiesta in corso” conclude la nota.
Nel frattempo con i documenti sugli incarichi professionali legati ai 12 appalti del Mibact Abruzzo, finiti nel mirino della Procura della Repubblica di L’Aquila nell’ambito della nuova inchiesta su presunte tangenti nella ricostruzione pubblica, si è conclusa l’operazione di acquisizione di carte nella sede aquilana del Mibact, ente pubblico al centro delle indagini.
Gli investigatori stanno lavorando al voluminoso materiale sequestrato nelle perquisizioni seguite ai 10 arresti e alle 5 interdizioni dal lavoro anche per preparare gli interrogatori che si prevedono per la prossima settimana. Insieme alle 15 persone raggiunte dalle misure cautelari, saranno sentiti anche i venti indagati a piede libero. Intanto, emerge che sui casi di presunte mazzette erano già stati presentati esposti, soprattutto contro l’ex segretario regionale Mibact, Berardino Di Vincenzo, ai domiciliari, inviati alla procura che aveva già cominciato le indagini. Intanto, in una nota, la Cgil d’Abruzzo e di L’Aquila affermano che “grandi problemi restano gli appalti al massimo ribasso e la tutela del lavoro”.