Avezzano. Si aggrava il conto che l’andamento climatico 2017 presenta all’agricoltura: quasi 2 miliardi di euro le perdite provocate alle coltivazioni e agli allevamenti, in un anno segnato anche da disastrosi incendi e violenti temporali che si sono abbattuti a macchia di leopardo.
E’ quanto emerge dal Dossier Coldiretti presentato dal presidente Roberto Moncalvo all’assemblea nazionale con gli agricoltori da tutte le province per il primo focus sull’impatto sull’agricoltura nazionale dall’eccezionale situazione climatica.
In Abruzzo, nella sola Marsica che contribuisce a generare il 25% del Pil agricolo con 13mila ettari coltivati, si stimano perdite di ricavo, legate alla produzione orticola, all’olivicoltura e alla zootecnia, di circa 200 milioni di euro con conseguenti ripercussioni sull’intera economia regionale.
Nel campi coltivati lungo tutta la Penisola con il grande caldo e la crisi idrica per gli agricoltori – sottolinea la Coldiretti – è sempre più difficile ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare le produzioni, dagli ortaggi alla frutta, dai cereali al pomodoro da industria, ma anche i vigneti e gli uliveti e il fieno per l’alimentazione degli animali per la produzione di latte con l’allarme siccità che si è ormai esteso ad oltre i 2/3 della superficie agricola nazionale con maggiori costi e danni in tutte le regioni anche se con diversa intensità.
Violenti nubifragi con trombe d’aria e grandine a macchia di leopardo hanno fatto peraltro salire in conto dei danni all’agricoltura stremata dalla siccità in una pazza estate segnata dal rincorrersi di eventi estremi con il divampare i incendi che hanno colpito non solo boschi ma anche animali allevati, pascoli, vigneti e uliveti con un impatto devastante sull’ambiente, l’economia, il lavoro e il turismo.