I provvedimenti cautelari sono scaturiti al termine dell’attività investigativa avviata dalla Squadra Mobile, sezione contrasto alla criminalità straniera e prostituzione, a seguito di alcune segnalazioni anonime ricevute dalla Questura di L’Aquila, in merito ad un anomalo andirivieni di persone, per lo più uomini e a tutte le ore del giorno e della notte, da un appartamento situato nelle vicinanze della villa comunale del capoluogo.
Nel corso delle indagini è stato accertato che i due arrestati, avevano messo in piedi una vera e propria agenzia della prostituzione, in grado di fornire alle donne, ed in alcune occasioni anche a transessuali, l’appartamento per prostituirsi, previo pagamento di 40 euro al giorno, l’utenza telefonica e l’inserzione su siti internet di incontri, per attirare i clienti, nonché un servizio di protezione per eventuali problematiche che potevano sorgere con clienti.
Per quest’ultimo servizio, nel mese di settembre 2016 un cliente, a seguito di una discussione con una prostituta colombiana al termine della prestazione, è stato aggredito fisicamente dal giovane albanese arrestato oggi, che, per mettere fine al diverbio, gli ha sferrato un pugno sul volto.
Nel corso dell’operazione, a seguito della perquisizione eseguita dagli operatori di polizia, sono stati sequestrati 4 telefoni cellulari, abbinati alle utenze pubblicate sui siti internet, e 190 profilattici.
Nella circostanza, è stato sequestrato, in via preventiva e su disposizione della stessa Autorità giudiziaria, l’appartamento utilizzato per l’attività.