I fondi erano quelli destinati alle attività produttive danneggiate dal sisma del 6 aprile 2009, per le quali l’indennizzo previsto (800 euro al mese per un massimo di 3 mesi) era parametrato in proporzione al periodo di effettiva chiusura dell’attività commerciale.
Le irregolarità riscontrate nell’indagine hanno riguardato esercizi commerciali e professionisti dell’Aquila, San Pio delle Camere e Castelvecchio Subequo. In diversi casi sono state individuate, in capo ai beneficiari dei contributi, fatture in acquisto, ossia emissione di parcelle, ricevute e scontrini fiscali nei periodi di chiusura, anche per importi elevati. In altri casi si tratta di esercizi che, nell’immediato periodo post-sisma, erano stati oggetto di controllo e verbalizzazione da parte dei finanzieri, finalizzato ad evitare speculazioni e rialzi indiscriminati dei prezzi di beni di prima necessità che, per ottenere il contributo, hanno poi, invece, dichiarato di aver sospeso la vendita proprio in quel periodo.
I militari delle Fiamme gialle dell’Aquila hanno scoperto anche un caso di evasione totale da parte di un agente di commercio, che non aveva mai presentato una dichiarazione dei redditi al fisco negli ultimi 9 anni. Ma davanti alla prospettiva di ottenere queste risorse ha redatto una dichiarazione dei redditi ad hoc, necessaria per presentare l’istanza e per fare in modo che il Comune potesse istruire la sua pratica. Dichiarazione che non è mai stata presentata, neanche tardivamente, al fisco.
I denunciati dovranno rispondere di truffa ai danni dello Stato e indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, a seconda dell’importo conseguito, ovvero in relazione all’utilizzo di documenti falsi per accedere ai contributi. Sono in corso le procedure per il recupero delle somme indebitamente percepite.