“I cittadini del centro Abruzzo sono stanchi di esseri penalizzati dall’Arpa che taglia le corse dei pendolari diretti a Roma e lascia intatti sprechi e consulenze – ha aggiunto Di Nisio – l’azienda del trasporto pubblico regionale sono sette mesi che ha tagliato la corsa dei pendolari verso Roma – lasciandone peraltro in vita alcune che gli stessi pendolari hanno definito inutili – nel silenzio più totale della politica. In questi lunghi mesi di ritardi e disagi per gente che trascorre più di cinque ore al giorno su mezzi sporchi, scomodi e costosi, dall’Arpa sono arrivate solo giustificazioni imbarazzate che in un paese normale avrebbero spinto la Regione, che e’ l’azionista di maggioranza e di riferimento di quest’azienda pubblica, ad intervenire seriamente su chi ha provocato questi disagi. Mi auguro che domani – ha aggiunto Di Nisio – ci siano almeno un consigliere di maggioranza e uno di opposizione che chiedano conto di quest’emergenza dell’Arpa in valle Peligna al presidente Chiodi e all’assessore Morra. Qualcuno all’Arpa deve rispondere di questi disagi quotidiani a danni dei cittadini e dei contribuenti che aumentano solo il diritto di poter utilizzare un mezzo pubblico per andare a lavorare. Se poi Chiodi e Morra, dopo aver stangato i pendolari del Centro Abruzzo con dei rincari di circa 250 euro l’anno, vogliono spingere le centinaia di persone che hanno ancora il coraggio di utilizzare questo servizio a lasciare l’Abruzzo, sappiano che questa volta questo territorio non resterà più in silenzio. Quel silenzio imbarazzato col quale il Governo regionale e l’Arpa hanno fino ad ora utilizzato per replicare alle nostre denunce”.