L’Aquila. I carabinieri della Compagnia di L’Aquila, al termine di un’indagine relativa ai contributi ed i benefici post sisma, hanno denunciato cinque persone, tra cui un sindaco di uno dei comuni del cratere, per i reati di abuso d’ufficio, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità ideologica commessa da Pubblico Ufficiale in certificati o autorizzazioni amministrative, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e concorso di persone nel reato.
Secondo gli investigatori, il primo cittadino coinvolto, di cui non si conosce al momento l’identità, mediante false attestazioni, assegnava indebitamente alla madre e alla sorella un modulo abitativo provvisorio, nonostante tutti e tre fossero cointestatari di altro immobile ubicato nello stesso comune e dichiarato agibile a seguito del sisma. La sorella del sindaco in questione, in concorso con quest’ultimo, dichiarava falsamente di non essere titolare di altre abitazioni dichiarate agibili nel territorio del cratere sismico. Inoltre, due coniugi ed il loro figlio, destinatari di un modulo abitativo provvisorio, continuavano a beneficiare di tale unità abitativa malgrado fossero venuti meno i requisiti. Infatti, pur essendo venuti in possesso di un’abitazione agibile, ereditata dalla defunta madre, omettevano di comunicarlo alla struttura d’emergenza, continuando indebitamente a beneficiare del modulo abitativo provvisorio.