Il corteo, che ha visto la presenza di rappresentati delle istituzioni locali e nazionali, ha iniziato lentamente la sua dolorosa marcia, volgendo le spalle alla città storica privata di ogni forma di riconoscibilità, per giungere alle 3.32 in Piazza Duomo dove sono stati letti i nomi delle vittime del sisma e di Pamela Mattei e Maria Grazia Rotili, che lo scorso anno persero la vita in un incidente stradale dopo aver partecipato alla fiaccolata. Una lunga e silenziosa processione ha percorso le strade dell’Aquila in maniera compatta, sembrando da lontano, quasi un’unica forma che si muoveva all’unisono rendendo non riconoscibili le singole persone e solo la calda luce delle fiaccole segnava il loro cammino. Gli aquilani si sono uniti in questa fiaccolata, ognuno con il suo dolore, il suo disagio e la sua speranza; ma insieme hanno commemorato e ricordato un qualcosa che li legherà per sempre, sia tra di loro che alla città. Il silenzio è stato rotto dal miserere intonato dalla Corale Gran Sasso insieme alla Corale 99, all’arrivo delle fiaccole in Piazza Duomo, dove infiniti rintocchi di campana hanno scandito la lettura dei nomi delle vittime che ha riportato gli aquiliani a quella tragica notte di tre anni fa, suscitando in loro profonde riflessioni. Il rispetto per il dolore e la condivisione unisce gli aquilani, che non hanno lasciato alla spalle il terremoto vivendo quotidianamente una vita alterata e mutata in una città fantasma che ha perso i suoni, i colori e gli odori sinonimi di vita.
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Paola Marulli