L’Aquila. Le nuove ombre sulla gestione dell’emergenza da parte della Protezione Civile. Questo il tema affrontato oggi, conferenza stampa, da “Libera – Associazione, nomi e numeri contro le mafie”. Ad introdurre l’argomento, a pochi giorni dal terzo anniversario del sisma, la direttrice nazionale Gabriella Stramaccioni, secondo la quale “le ultime vicende ci portano a credere che se non si agisce con legalità democratica la ricostruzione non avverrà mai e le intenzioni di Libera non sono quelle di condurre indagini, ma di riportare dati”.
Angelo Venti, responsabile del presidio Libera dell’Aquila e referente regionale, ha svelato poi quali sono le nuove ombre legate alla gestione dell’emergenza: i M.A.P. (moduli abitativi provvisori) fantasma di Celano. Il presidio segue questa vicenda dal 2009 e sabato 31 marzo, nel corso della conferenza stampa convocata da Filippo Piccone dopo le sue dimissioni da sindaco di Celano, i sospetti hanno trovato fondamento nelle sue parole. Piccone (che all’epoca non era sindaco di Celano, ma un privato cittadino) ha riferito, infatti, della conversazione telefonica avuta con Guido Bertolaso, ex numero della Protezione Civile, che gli aveva prospettato la costruzione dei M.A.P. a Celano, per i quali sarebbero stati concessi 10 milioni di euro. Ancora, 2, 5 milioni di euro sarebbero stati stanziati come anticipo alla somma totale per le opere di urbanizzazione. Fino a qui nulla di strano: terremoto, danni da sisma alle abitazioni del comune di Celano, verifiche e sopralluoghi che stabiliscono la necessità di costruire MAP sul territorio. Invece il problema sussiste eccome. Venti, infatti, ha spiegato che “il Comune di Celano non faceva parte del cratere sismico e non aveva, quindi, i requisiti per la destinazione dei moduli abitativi provvisori. Inoltre i 2,5 milioni di euro sono arrivati nelle casse comunali e i MAP non sono mai stati realizzati. Infine questi soldi non sono ancora stati restituiti alla Protezione Civile”.
L’allora sindaco di Celano, Passerotti, aveva dichiarato di essere all’oscuro dei fatti fino a che non è stata indetta la gara per le opere di urbanizzazione preliminari alla costruzione (anche queste mai realizzate). L’ex gruppo di opposizione al Comune di Celano, che aveva già effettuato delle segnalazioni, e un imprenditore edile del luogo, che avrebbe voluto essere invitato alla gara, hanno fatto numerose richieste di accesso agli atti, ma sono state puntualmente rifiutate. È scattata così la denuncia ai carabinieri e l’allora prefetto dell’Aquila, Franco Gabrielli, ha deciso di sospendere ogni procedura di gara, riuscendo così a bloccare l’operazione. Oggi Venti ha voluto fare un appello alla popolazione aquilana, e non solo, chiedendo di “segnalare a Libera casi simili”, per poter arrestare lo sviluppo di quelle che lui definisce “Mafie a km zero”. Una seria minaccia per il territorio aquilano, sede di numerosi interessi politici ed economici.
Paola Marulli