L’Aquila. Domani sarà una giornata importante per L’Aquila. Il premier Mario Monti, infatti, interverrà al Forum promosso dall’Organizzazione per la cooperazione dello sviluppo economico e dall’Ateneo olandese, nel quadro del progetto “Abruzzo verso il 2030: sulle ali dell’Aquila”. Il progetto è finanziato dal Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica e dal Comitato Abruzzo (Confindustria, CGIL, CISL e UIL).
I lavori, in programma a partire dalle ore 9 nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso ad Assergi, saranno presieduti dal Ministro per la coesione territoriale, Fabrizio Barca, nella sua funzione di punto di contatto del Governo per le iniziative volte allo sviluppo e alla ricostruzione della città dell’Aquila. Parteciperanno anche il Ministro dell’interno, Anna Maria Cancellieri, e il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Francesco Profumo. Intanto oggi lo stesso Ministro Barca è tornato nel capoluogo abruzzese per fare il punto della situazione sulla ricostruzione.
“Le proposte per L’Aquila” ha detto “arrivano d’intesa dopo una lunga consultazione avvenuta in primo luogo con il Commissario, con i sindaci e con tutte le amministrazioni centrali. E arrivano attraverso una relazione, già disponibile sul sito web, i cui ultimi dettagli abbiamo corretto stamane. Nella relazione ci sono indicate le informazioni che costituiscono la base, e le indicazioni sulla necessità di rafforzare e come la comunicazione alla cittadinanza. Un forte suggerimento sulla necessità di rafforzare le previsioni, quanto verrà speso e in quali anni e due blocchi di proposte operative, semplificazione e rigore nell’attuazione della ricostruzione. Cinque cose che si tradurranno, secondo le modalità istituzionali, in un provvedimento già la settimana prossima. Rimaniamo d’accordo per l’accelerazione della ricostruzione che era obiettivo del nostro lavoro. La semplificazione è la semplificazione della struttura commissariale. Il che vuol dire che se riteniamo esaurita la funzione importante dei due vice commissari, si esaurisce la funzione del consulente legislativo e quindi può essere soppresso”.
Secondo il Ministro “questa fase, con una riduzione dell’impegno finanziario, vuol dire una riduzione del numero dei membri del comitato scientifico che continua ad essere utile ma che si può ridurre; vuol dire dare attuazione ad un impegno già preso per i Comuni, avviare da parte loro la ricostruzione dei centri unificati che consentono una maggiore efficienza di gruppi di Comuni nell’esame delle pratiche. Sono interventi che segnalano un avviamento graduale verso l’ordinarietà”.
E a pochi giorni dalla celebrazione del terzo anniversario del terremoto, le risorse finanziarie complessivamente stanziate sono pari a circa 10,6 miliardi di euro (di cui 10,5 di fonte pubblica), 2,9 miliardi dei quali relativi agli interventi per l’emergenza e i restanti 7,7 miliardi destinati agli interventi per la ricostruzione. E’ quanto emerge dal Dossier informativo “La Ricostruzione dei Comuni del Cratere Aquilano”, frutto della cooperazione tra Governo nazionale, Commissario e Autorità locali, che descrive cinque linee d’azione volte ad accelerare la ricostruzione e avviare lo sviluppo: informazione, comunicazione, programmazione, semplificazione e rigore.
L’attuazione di queste cinque linee d’azione consentirà di procedere verso due obiettivi distinti: l’emanazione di un’ordinanza che assicuri fino a tutto il 2012 sia i contributi per l’autonoma sistemazione dei cittadini senza un’abitazione e gli altri oneri connessi al prolungamento dell’emergenza e alle spese ordinarie dei Comuni, sia l’impegno e l’efficacia della filiera istituzionale che oggi esamina e valida le richieste di ricostruzione degli edifici privati; e che contestualmente introduca semplificazione nella gestione straordinaria corrente e ne rafforzi ulteriormente il rigore; il lavoro su un provvedimento per uscire dalla fase straordinaria e per avviare l’amministrazione ordinaria della ricostruzione. Requisito primario per accelerare la ricostruzione e’ un monitoraggio adeguato dello stato di attuazione, distinto tra erogazioni e trasferimenti ai capitoli di contabilità speciale. Lo schema informativo sulle fonti, la destinazione e lo stato di attuazione delle risorse finanziarie presentato nella Relazione mostra che le risorse destinate agli interventi per l’emergenza (2,9 miliardi di euro) risultano quasi integralmente erogate e hanno riguardato principalmente le spese per la prima emergenza (680 milioni), il progetto Case (833 milioni), il progetto Map (284 milioni), il progetto Musp (82,8 milioni). Le risorse destinate agli interventi per la ricostruzione sono 7,7 miliardi di euro, 2 miliardi dei quali sono già stati erogati o trasferiti. Riguardano principalmente la ricostruzione di edifici privati (408 milioni), la messa in sicurezza degli edifici scolastici (300 milioni). Tra le risorse rilevate nella ricognizione sono ricomprese le donazioni effettuate da privati e da Stati esteri che ammonterebbero complessivamente a circa 87 milioni di euro. Sono tuttora in corso approfondimenti con gli uffici della Protezione civile per la predisposizione di una ricognizione finale dell’articolazione di questi interventi. Di particolare interesse i dati sulla situazione abitativa. Al 6 marzo 2012, la popolazione che non era ancora rientrata nelle proprie abitazioni ammontava a circa 33.700 persone, circa il 50% dei 67.459 senza tetto alla data del giorno del sisma. Tra gli assistiti, 21.807 si trovano in soluzioni alloggiative a carico dello Stato, per un totale di 17.030 persone all’Aquila e 4.777 in altri Comuni del Cratere, cosi’ ripartiti: 12.969 presso gli alloggi del Progetto C.A.S.E.; 7.202 presso i Moduli Abitativi Provvisori (MAP); 692 con Affitti fondo immobiliare AQ (+ accordo quadro con comune di Barete); 885 con Affitti concordati con la Protezione Civile; 59 in altre strutture comunali. Altri 11.482 assistiti ricevono invece un contributo di autonoma sistemazione; i restanti 383 si trovano in strutture ricettive e di permanenza temporanea.
“Il rigore è molto importante per la vita” ha commentato il Ministro. “E’ importante che i fondi siano spesi bene, che i cittadini dell’Aquila prima di tutto abbiano la certezza che la loro pratica sia stata accettata e che la loro casa sia ricostruita nel più breve tempo possibile e tutti vogliano che sia fatta da soggetti, da imprese immobiliari, da restauratori di grande affidabilità e di grande qualità. Quindi abbiamo deciso tre cose in più per rafforzare il rigore: estendere anche a tutte le ditte di costruzione edili, di impiantistica la costituzione di un Albo presso la Prefettura che ci garantisce sia dalle infiltrazioni della criminalità ma anche dall’abbassamento della qualità. Da adesso in poi, nella progettazione, ogni cittadino può avvalersi di una rosa di almeno cinque alternative. Infine, garantire ai cittadini che una volta affidati i lavori, questi vengano portati avanti nei tempi stabiliti. Quindi immaginiamo di introdurre delle sanzioni per i ritardi nell’avvio dei lavori, rispetto agli impegni assunti”.
Nel corso del vertice Fabrizio Barca ha annunciato il rinnovo del mandato della filiera Fintecna-Cineas e Reluis per l’istruzione delle pratiche e la soppressione della Sge, struttura per la gestione dell’emergenza, che verrà soppressa. “Sull’esempio delle primissima fase dell’emergenza” ha aggiunto “si potrebbe istituire un punto di contatto, un Urp del cratere che assicuri ai cittadini una interlocuzione diretta con le amministrazioni”.
Lo stato di emergenza post terremoto, intanto, sarà prorogato fino alla fine del 2012 e la misura verrà emanata nel giro di una settimana. Garantito, inoltre, fino a fine anno, senza alcuna decurtazione, anche che il contributo di autonoma sistemazione.
Il commento del sindaco Massimo Cialente. “Adesso si pone il problema su come organizzare. Sparisce la Sge, finiscono i vice commissariamenti, finisce quella confusione nella quale a volte mi sono perso anch’io. I fondi per l’emergenza arrivano, si va verso la normlità al massimo entro 100 giorni con la fine del commissariamento. Adesso è chiaro chi fa che cosa. Personalmente mi sono stancato per tre anni di aver risposto di cose non fatte o fatte male da altri”.
La nota dei dipendenti della Sge. Noi 59 collaboratori della Struttura per la Gestione dell’Emergenza, assunti tramite
“selezione pubblica di personale particolarmente qualificato” dal Dipartimento della Protezione Civile Nazionale nell’ambito dell’emergenza Abruzzo, sin dai primi mesi successivi al sisma, chiediamo, in relazione a quanto affermato pubblicamente dal Ministro Barca, circa la soppressione della Sge, di poter essere parte integrante della struttura commissariale riorganizzata. Consapevoli che l’esperienza di quasi tre anni di lavoro al servizio dell’intero cratere e non solo, svolgendo attività sovraordinate e di raccordo, non può andare persa e frammentata, riteniamo di aver maturato il pieno diritto a continuare ad affiancare l’attività governativa soprattutto a sostegno della ripresa del nostro territorio, anche in relazione alle nostre specifiche professionalità. Confidiamo in una risoluzione giusta e vantaggiosa, che tenga conto del merito e del lavoro svolto, secondo criteri di efficacia, efficienza e trasparenza.