A sollecitare il Comune e l’amministratore unico della società a far fronte alla copertura delle spettanze arretrate ai dipendenti del Centro turistico è il segretario provinciale della Cisl, Paolo Sangermano.
“Quella che si è appena chiusa è stata definita dagli operatori del settore la peggiore stagione turistica del Gran Sasso degli ultimi anni, con appena 47 giorni di apertura degli impianti e numeri di presenze risibili.
Ma ciò che maggiormente preoccupa è la situazione di difficoltà che si trovano a vivere i dipendenti del Centro turistico”, evidenzia Sangermano, “alle prese con mensilità arretrate e una completa incertezza nel futuro.
Troppe le incognite che pesano sullo sviluppo del Gran Sasso, dalla sostituzione dell’impianto delle Fontari alla mancanza di un piano di marketing e di promozione territoriale a 360 gradi, che consenta di promuovere non solo il turismo invernale, ma la fruibilità della montagna aquilana durante tutto l’anno.
Chiediamo garanzie per i lavoratori del Centro turistico, che pagano lo scotto dei continui rinvii della riperimetrazione dei vincoli e dell’applicazione del Piano d’area, nonché di una scarsa dotazione infrastrutturale, necessaria per portare il Gran Sasso ai massimi livelli di sviluppo e attrazione turistica.
Il mancato pagamento delle spettanze dovute è la punta dell’iceberg di una programmazione deficitaria, che va a discapito delle maestranze, a cui viene negato il diritto al pagamento dello stipendio per le continue divergenze tra gli enti preposti. Sollecitiamo l’intervento del Comune”, conclude Sangermano, “per risolvere una situazione non più sostenibile”.