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L’Aquila, pista ciclabile: esposto del Cospa Abruzzo

L’Aquila. Dino Rossi, presidente del Cospa Abruzzo, organizzazione autonoma a tutela degli interessi di allevatori e agricoltori con sede a Ofena, ha presentato un esposto querela al Comando stazione carabinieri di Paganica e al Comando della polizia municipale dell’Aquila, sulla realizzazione da parte del comune una pista ciclabile che collega la frazione di Sant’Elia a quella di Monticchio, costeggiando il fiume Aterno.

“Tale opera pubblica, di pochi km – scrive Rossi – costata alla comunità la bellezza di quasi 2 milioni di euro, di cui 30 mila sono serviti per lo studio di fattibilità fatto dalla facoltà di ingegneria dell’ateneo aquilano, sembra essere priva di autorizzazioni.

Per prima cosa bisogna sottolineare che tale opera costeggia i canali di bonifica ed ogni volta che si provvede alla inondazione dei campi per l’irrigazione a scorrimento, la nuova opera viene sommersa dalle acque dell’Aterno, quindi pericolosa per chi la utilizza nel periodo estivo.

Inoltre, il consorzio di bonifica periodicamente provvede alla ripulitura dei canali invadendo la pista posta in essere con i mezzi meccanici.

Il ministero dei trasporti ricorda Rossi – non ammette l’utilizzo promiscuo di una pista ciclabile dove transitano le auto e tanto meno i mezzi agricoli di grosse dimensioni per la raccolta dei prodotti agricoli. Con tale opera – osserva il Cospa – il comune di L’Aquila nega il diritto di passaggio ai poderi attualmente coltivati dagli agricoltori aquilani e comuni limitrofi, con conseguenti danni economici.

Secondo voci di corridoio, sembra che il progetto prevedeva una realizzazione diversa di quella attuale. Siamo in corso di acquisizione del progetto e qualora ci fossero anomalie sarete edotti. La pista ciclabile è provvista di illuminazione, i lampioni ad energia alternativa sono stati posizionati sui terreni privati, non sappiamo se siano stati fatti atti di espropriazione.

Per realizzare la pista ciclabile, oltre ad essere estremamente costosa, per abbreviare i tempi – si legge infine nell’esposto – sembra che abbiano invaso con l’asfalto la strada in terra battuta utilizzata da anni dai contadini, prima con i muli adesso con i trattori per la lavorazione dei campi per il sostentamento delle famiglie agricole aquilane e creare prodotti venduti a loro volta dai contadini nella famosa piazza del mercato, diventata ormai leggenda”.