La ragazza, lasciata all’agghiaccio e in un lago di sangue, si era salvata solo grazie all’intervento del titolare del locale e degli addetti alla sicurezza. Secondo il Riesame (presidente Novelli, giudici Macarò e Ferrari), i gravi indizi di colpevolezza non consentono a Tuccia, almeno per ora, altra forma di detenzione che non sia il carcere. Nell’udienza odierna con il militare erano presenti anche i suoi familiari. La studentessa, che secondo l’accusa sarebbe stata stuprata con un corpo estraneo, era stata ricoverata per diversi giorni all’ospedale dell’Aquila dove era stata sottoposta anche ad un intervento chirurgico. Tuccia, che ha sempre parlato di “rapporto consenziente”, si trova recluso nel carcere di Castrogno a Teramo insieme con il caporalmaggiore dell’Esercito Salvatore Parolisi accusato dell’omicidio della moglie Melania Rea.
Sempre questa mattina. nei laboratori dei Ris (Reparto investigazioni scientifiche) di Roma, sono iniziati gli accertamenti irripetibili sugli indumenti sequestrati dai carabinieri dell’Aquila, nell’ambito dell’inchiesta. Si tratta di analisi su piccole macchie di sangue, rinvenute su alcuni capi di abbigliamento della ragazza e del suo presunto aggressore, Francesco Tuccia.