Dopo esser risalito sull’auto, il giovane si era allontanato in direzione S.Elia, in compagnia di altri passeggeri.
La vittima, dopo essersi reso conto delle ferite al viso, si è recato in Ospedale, dove i medici gli hanno diagnosticato escoriazioni multiple sul volto. Dal referto medico, inoltre, è emerso che le ferite non erano compatibili con un’arma da fuoco, ma con una ad aria compressa, caricata a piombini.
L’uomo si è, quindi, recato in Questura per denunciare l’accaduto, precisando di non sapere il motivo di tale gesto, riferendo agli Agenti anche il numero di targa dell’auto. Dagli accertamenti effettuati nell’Archivio di Polizia, però, non era emersa alcuna corrispondenza tra la targa fornita e l’utilitaria, identificata successivamente nel corso delle indagini. La vettura, intestata ad una donna residente a Tempera, è risultata in uso del figlio 26enne, studente e incensurato.
Convocato negli uffici della Squadra Mobile, il giovane ha confessato di essere il responsabile dell’accaduto, mostrandosi rammaricato e pentito per un gesto da lui stesso definito una “stupidata”, fatta in compagnia dei suoi amici al termine di una serata goliardica. Nello stesso tempo, ha consegnato la pistola ad aria compressa. Il giovane è stato denunciato alla Procura per il reato di lesioni aggravate.