L’Aquila. L’atto sessuale “è stato consenziente”. Lo ha detto l’avvocato Alberico Villani difensore del militare avellinese 21enne Francesco Tuccia accusato di aver stuprato, all’alba dello scorso 12 febbraio, uno studentessa universitaria ventenne di Tivoli. L’episodio è avvenuto all’esterno della discoteca Guernica di Pizzoli, a pochi chilometri dal centro del capoluogo. La giovane studentessa è ancora ricoverata all’ospedale dell’Aquila. Per il Pm David Mancini, in base alle risultanze investigative dei carabinieri, la studentessa sarebbe potuta morire per il gelo. La temperatura esterna, infatti, era di circa – 10 gradi.
Secondo l’avvocato, Tuccia non avrebbe utilizzato alcun oggetto, come sospettato dall’accusa, “ma solo una mano”. “Una dinamicità che va recuperata e ricostruita attraverso piùadeguati accertamenti medico-legali – ha aggiunto l’avvocato Villani – Agli atti c’è soltanto un accertamento preliminare medico-legale, due paginette redatte da un medico legale presso l’ospedale dell’Aquila. Per questo – ha osservato Villani – credo che sia opportuno una verifica medico-legale più approfondita per verificare se effettivamente le ferite sono il prodotto di un attrezzo esterno come dice la Procura o di una mano come ha asserito oggi in aula il ragazzo. Se il ragazzo ha utilizzato un attrezzo non è più un rapporto sessuale, ma la prova va documentata con una prova più approfondita. Il giovane non ha chiamato in causa nessuno, si è parlato di uno stupro di gruppo iniziale ma questo non trova conforto in niente. Il mio assistito è stato l’unico ad avere avuto il rapporto sessuale con la ragazza, gli altri commilitoni ballavano all’interno della discoteca”.
Il giovane è entrato nell’aula del Gip del Tribunale dell’Aquila, alle 9. Alle 9.25 era già fuori. Presenti in lacrime nella sala antistante l’aula di udienza, i familiari dell’arrestato. Alla vista dei giornalisti gli stessi hanno esclamato “bastardi”. Quando hanno visto entrare in aula il militare ammanettato hanno urlato “Perché”.
L’interrogatorio sarebbe dovuto avvenire nel carcere di Castrogno ma impegni del Gip del Tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Garganella che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, lo hanno spinto a cambiare il luogo dove tenere l’interrogatorio del giovane militare, ovvero nell’aula Gip del Tribunale provvisorio di Bazzano.
Nel carcere teramano Francesco Tuccia, sospeso cautelativamente dal servizio, condivide la cella con un altro indagato “eccellente”: Salvatore Parolisi accusato dell’omicidio della moglie Melania Rea. Per i due, essendo militari, si è ritenuto opportuno rinchiuderli in un reparto di maggiore protezione, non solo per il loro ruolo, ma anche per la efferatezza dei delitti per i quali sono sospettati e che in teoria li espongono a ipotetiche ritorsioni da parte di altri detenuti secondo un certo ‘codice’ che vige nelle carceri.
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