Il suo compito sarà quello di “sostenere in questo momento psicologicamente la giovane ancora ricoverata in stato di shock nel reparto di ginecologia dell’ospedale dell’Aquila”, peraltro “off-limits” come disposto dal pm titolare dell’inchiesta, David Mancini, a persone che non siano familiari della giovane studentessa. Le indagini, infatti, sono ancora coperte da segreto istruttorio. L’avvocato ha chiesto allo stesso magistrato l’autorizzazione affinché il proprio consulente possa visionare i referti medici riferiti alla giovane studentessa.
Lo stesso Gallinaro ha presentato un’istanza per chiedere che sulla giovane studentessa vengano effettuati esami sui capelli, sui liquidi biologici e sulle componenti ematiche di sostanze chetaminosimili, psicodislettiche e allucinatorie, alcune delle quali conosciute come “droga dello stupro”. Per lo stupro risultano indagate quattro persone, tre militari in servizio a L’Aquila e una giovane, fidanzata di uno degli appartenenti all’Esercito italiano.