A udienza terminata una delle parti civili, il medico aquilano Vincenzo Vittorini, (ascoltato come testimone nell’udienza precedente), ha gridato al complotto: “c’è una non belligeranza tra istituzioni. Il sindaco – ha tuonato – è il capo locale della Protezione civile ed è assurdo, assurdo, assurdo che gli avvocati difensori non gli abbiano voluto chiedere nulla”. Sul piano di protezione civile, il primo cittadino ha rinviato le responsabilità della sua pubblicizzazione ai cittadini alla passata amministrazione Tempesta, che l’aveva approvato. Un altro aspetto secondario emerso, il rapporto tra Cialente e il tecnico Giampaolo Giuliani, che da sempre asserisce di poter prevedere i terremoti. L’avvocato di parte civile Attilio Cecchini ha svelato che Cialente avrebbe intrattenuto con Giuliani, suo amico “di vecchia data”, una corrispondenza telefonica e via mail nei giorni precedenti al sisma delle 3.32. L’udienza è stata aggiornata: si torna in aula il 12 e 13 gennaio e, di seguito, tutti i mercoledì.