I giudici Roberto Ferrari (presidente), Italo Radoccia e Carla Ciofani (a latere), nella motivazione della loro decisione, avevano confermato l’impianto accusatorio del pm Antonietta Picardi e dei carabinieri del Noe di Pescara, che proseguono nell’indagine relativa ad una presunta truffa di 9 dei 12 milioni di euro per il sociale stanziati dopo il terremoto del 6 aprile 2009 dal Dipartimento della Famiglia di Palazzo Chigi per progetti nei comuni del “cratere” del sisma.
I due sono accusati di tentata truffa, millantato credito ed estorsione. A Traversi viene contestato anche il peculato. Secondo i pm aquilani, avrebbero tentato di distrarre fondi attraverso un sistema di onlus, associazioni e fondazioni, ingannando, tra le altre cose, rappresentanti istituzionali e sindaci.
Nell’inchiesta sono coinvolte, come indagate, altre tre persone. Nella stessa inchiesta è stato indagato anche il vescovo ausiliare dell’Aquila, Mons. Giovanni D’Ercole, al quale vengono contestati i reati di false dichiarazioni e favoreggiamento.