La misura cautelare appena eseguita giunge al termine di indagini delegate dalla Procura della Repubblica de L’Aquila, nell’ambito di una più ampia attività investigativa finalizzata a riscontare la sussistenza dei requisiti legittimanti l’accesso ai finanziamenti pubblici destinati alla ricostruzione degli immobili, costituenti abitazione principale, danneggiati dal terremoto del 2009.
Gli investigatori, a seguito di articolate e complesse investigazioni di acclaravano che l’indagato aveva richiesto ed ottenuto il contributo per conto della madre, in seguito deceduta, attraverso false autocertificazioni sostanziatesi nell’attestazione che l’immobile beneficiario della suddetta misura di sostegno pubblico fosse adibito ad abitazione principale-stabile dimora della genitrice. Le indagini condotte dai finanzieri rivelavano invece che all’epoca del terremoto la donna dimorava abitualmente nell’abitazione del figlio, presso altro numero civico, ed aveva, per di più, la residenza anagrafica presso altro indirizzo, anch’esso diverso da quello dell’immobile ricostruito con i contributi pubblici.