Non ci sono feriti o strutture distrutte come a Rigopiano, ma una valanga scatenata dalla forte scossa di terremoto delle 14.30 di ieri ha sradicato due tralicci in ferro della media tensione e piegato un terzo, lasciando senza corrente tutta la zona di Campo Imperatore.
Sono stati portati via anche 150 metri di bosco.
A confermarlo è Fernando Rossi, capo del servizio impianti del Centro turistico del Gran Sasso, società comunale che gestisce la stazione sciistica.
“È stata proprio la scossa a far staccare la valanga – spiega – e ha danneggiato i tralicci che alimentano l’albergo, la funivia, le seggiovie, tutto, la rete che arriva in quota dove poi i trasformatori la trasformano in bassa tensione”.
L’Enel è già stata avvisata, “dovrebbero raggiungerci oggi, almeno spero perché sono molto sotto pressione in tutta la regione. Comunque – precisa Rossi – con il gruppo elettrogeno siamo in grado anche di far funzionare funivia, sta girando anche se viene usata a scopo di servizio e non dai turisti in questa situazione. Comunque può fare servizio tranquillamente, è già capitato, è collaudata”.
A Campo Imperatore ora “ci siamo solo noi, una decina di operai, e in questo momento cerchiamo di liberare la funivia dalla neve. A noi non manca niente – conclude – l’unica cosa è sperare che venga l’Enel a rimettere due tralicci e forse tre”.
A spiegare meglio la situazione è Marco Cordeschi, direttore degli impianti che premette evidenziando che “per le precipitazioni c’era un generico rischio, ma valanghe così grosse hanno un’origine legata ai terremoti. Di solito sono causate da pesi statici della neve – rimarca – Stavolta sono state provocate da forze dinamiche”.
“La prima valanga ha avuto una lunghezza di 2 chilometri e un fronte di 80 metri – spiega Cordeschi – e ha ripercorso la stessa strada di una storica che, nel 1966, distrusse la casa dell’ingegner Colangeli della Provincia. Non ci furono vittime perché fu annullata una festa che era prevista in serata”.
Quanto alla seconda valanga, “sempre con fronte di 80 metri, è stata quella che ha sradicato i due tralicci Enel e ne ha piegato un terzo.
Una terza, infine, ha colpito la zona della Portella e ha portato via 150 metri di bosco. L’area si vede chiaramente dall’autostrada A24, è impressionante: è come se fosse una pista da sci in mezzo al verde”.
L’allerta non è finita: “Con la Commissione comunale valanghe – spiega Cordeschi – valuteremo la strada tra Lucoli e Campo Felice per vedere se ci sono altri rischi”.