Sulmona. ‘La Snam, così come ha fatto all’indomani del sisma di Amatrice, continua a fornire rassicurazioni circa l’assoluta sicurezza dei propri gasdotti.
Di fronte a tutto quello che sta accadendo, che ci dà prova di quanto devastante possa essere la forza distruttrice della natura e dinanzi ad una situazione in continua evoluzione ed alla imprevedibilità di quanto potrebbe accadere in futuro, le “certezze” della multinazionale del gas, appaiono stantie e lontane dalla realtà; soprattutto esse non tranquillizzano i cittadini i quali, al contrario, ritengono che proprio la gravità degli eventi degli ultimi mesi, dovrebbe indurre la Snam a desistere dal realizzare il suo pericoloso progetto lungo l’Appennino.
E non la pensano come la Snam gli esperti della Commissione Nazionale V.I.A. che, tra le prescrizioni del parere espresso nel 2010, hanno incluso ulteriori studi sulla sismicità al fine di “ridurre la vulnerabilità della condotta”.
Comitati cittadini per l’ambiente di Sulmona tornano all’attacco dopo quanto dichiarano ieri dalla Snam
‘Ciò significa che il super gasdotto (un tubo di un metro e 20 di diametro interrato a 5 metri di profondità), anche con tutti gli studi necessari, è e resta vulnerabile. Parliamo di una mega infrastruttura destinata ad essere collocata per centinaia di km. lungo la dorsale appenninica, altamente sismica, comprendente un’area di circa 1100 kmq. completamente deformata e destabilizzata dopo questi violenti sismi, con una dislocazione del piano di campagna dai 18 ai 70 cm. (dati CNR-IREA) e con la quale, se autorizzata, le popolazioni di questi martoriati territori dovrebbero convivere per i prossimi decenni.
Davvero non si comprende questa posizione di vero e proprio “accanimento” da parte della Snam nel voler imporre a tutti i costi il suo progetto, nonostante la contrarietà di tutte le istituzioni democratiche.
E’ questo il contributo che la Snam intende dare alla politica di prevenzione raccomandata dai tecnici e sulla quale anche il Governo dice ora di volersi impegnare seriamente? A meno che la Snam non voglia sostenere che il metanodotto “Rete Adriatica” favorisce la messa in sicurezza del territorio!
Per i cittadini e le Istituzioni, prima di tutto viene l’incolumità delle popolazioni ed è per questo che rivolgiamo un forte appello alla classe politica perché essa tuteli responsabilmente i cittadini che rappresenta ed i loro territori. Auspichiamo, pertanto, che il Governo Renzi, così come ha chiesto anche il Consigliere regionale del PD Pierpaolo Pietrucci, scongiuri la realizzazione del super gasdotto lungo le aree a più elevata vulnerabilità sismica e dia finalmente attuazione alla risoluzione della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati che nell’ottobre del 2011, con voto unanime, impegnò il Governo ad attivare un tavolo tecnico istituzionale, al fine di individuare un tracciato alternativo e ciò proprio in ragione dell’elevata sismicità dell’Appennino centrale’, concludono nella nota.