L’Aquila. Vigilare, mantenere alta l’attenzione, ascoltare la gente ed evitare che le macerie si trasformino in set cinematografici. Questo il ruolo che un giornalista dovrebbe avere al cospetto con le grandi tragedie come il terremoto che ha colpito L’Aquila.
Ad affermarlo, Roberto Natale, presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana che questa mattina ha visitato la Zona Rossa, accompagnato dal segretario della Fnsi Franco Siddi, dal segretario regionale dell’Assostampa Abruzzo Lodovico Petrarca e dal presidente dell’Ordine dei giornalisti Stefano Pallotta, hanno voluto rendersi conto personalmente dello stato della ricostruzione (nella citta’ storica non ancora partita).
“Occorrono più’ energia, più soldi, più lavoro e più impegno” ha detto Siddi. “L’informazione deve tornare a guardare i fatti, non affidarsi alla propaganda di chi vuole raccontare il film del terremoto: la gente è stufa della propaganda”. E dopo due anni, l’emergenza non è ancora finita. “Basta con le polemiche” ha aggiunto “bisogna rimboccarsi le maniche”. Entrando nel merito dei compiti della categoria, il presidente Natale ha riconosciuto che “a L’Aquila si gioca una partita decisiva anche per noi giornalisti. Siamo qui non solo per portare solidarietà ai cittadini de L’Aquila ma anche per ricordare a noi stessi quanto siano grandi i rischi del populismo mediatico, che su L’Aquila e contro L’Aquila abbiamo visto all’opera in questi due anni e che rischia di snaturare il senso del nostro stesso lavoro”. Natale ha invitato i colleghi a riportare semplicemente quella che è la realtà: ”Finora c’è chi lo ha fatto con onestà e chi ha cercato di nasconderla, come dimostra il recente documento del Cdr del Tg1”.