L’Aquila, nasce il centro giovani in piazza San Berardino

giorgio_dematteisL’Aquila. I giovani aquilani la chiedono da tempo a gran voce e presto il “sogno” potrebbe diventare realtà. La Regione Abruzzo, infatti, provvederà nei prossimi giorni a predisporre la delibera per l’erogazione delle risorse necessarie alla realizzazione di una struttura provvisoria. Lo ha annunciato il vice Presidente vicario del Consiglio regionale, Giorgio De Matteis, nel corso di un incontro con gli studenti del liceo classico ”Cotugno” del capoluogo.

Gli allievi della scuola, nelle scorse settimane, avevano distribuito ad oltre 1.200 giovani dell’istituto un questionario, da cui era emersa la necessità di poter disporre di un punto d’incontro nel centro storico, alternativo ai centri commerciali della periferia cittadina diventati, dopo il terremoto, il fulcro della vita sociale dei ragazzi aquilani. Oggi è arrivata la prima risposta ufficiale a questa istanza. L’assessore alle politiche sociali del Comune dell’Aquila, Stefania Pezzopane ha comunicato che la Municipalità ha già individuato un’area, in piazza San Bernardino, per posizionare una tensostruttura con una superficie di circa 200 metri quadrati.
L’investimento previsto oscilla tra i 250 mila e i 350 mila euro. ”Già domani” ha assicurato De Matteis “invieremo al Commissario per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, una richiesta formale firmata da me e dall’assessore Pezzopane, in cui chiederemo l’intervento prioritario su questo progetto, così da ridurre drasticamente i tempi di realizzazione”. Nell’incontro di questa mattina è stato indicato anche un termine per l’ultimazione dei lavori: l’11 giugno, data della chiusura delle scuole. ”Una sfida alla pubblica amministrazione e ai suoi tempi, che siamo però convinti di riuscire a vincere” ha detto il vice Presidente del Consiglio regionale, che ha rimarcato poi la validità del lavoro portato avanti dagli studenti in questa occasione, confermando che saranno coinvolti in tutte le fasi dell’iter procedurale. ”Ci hanno dimostrato che esiste un metodo” ha concluso De Matteis “che forse dovrebbe essere suggerito anche a molte istituzioni, che invece non riescono ad uscire da schemi che portano solo ad accumulare ritardi”.

 

 

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