Ricciuti individua nella rinuncia all’apporto della struttura tecnica della Protezione Civile, che aveva già predisposto un piano di interventi, uno dei gravi errori che ha segnato questa vicenda. “Da allora” aggiunge “da quando le competenze sono passate agli enti locali, la ricostruzione non è mai partita. Questo genera insicurezza tra i proprietari degli immobili danneggiati, che non sanno quando potranno ristrutturare gli stabili. Risultato: molti decidono di vendere ai fondi immobiliari e abbandonare la città”.
Secondo l’esponente del Pdl, inoltre, il Comune, cui spettano le scelte urbanistiche sulla ricostruzione, deve sedersi ad un tavolo di confronto con gli altri attori e definire il quadro all’interno del quale programmare gli interventi.
”Noi siamo pronti a collaborare” dice “a patto che si operi nella massima trasparenza. Non consentiremo a nessuno di far finta di risolvere i problemi della nostra citta’ facendo affari e il riferimento è a certe operazioni dietro cui potrebbero nascondersi tentativi di speculazione”.
Ricciuti è intervenuto poi sulla privatizzazione del Centro Turistico Gran Sasso, criticando la scelta del Comune dell’Aquila di affidare la gestione alla Invitalia, cui spetterà la valorizzazione della struttura.
”Va comunque bandita una gara pubblica ad evidenza europea” è il suo monito “così come previsto dai provvedimenti già approvati in precedenza. Che questa gara sia gestita dal Comune o da Invitalia, a noi non interessa: l’importante è che eventuali imprenditori interessati possano avere la possibilità di investire sul Centro, finora finanziato con ingenti risorse pubbliche”.