All’origine della nuova ordinanza ci sarebbero i soliti “furbetti” assegnatari di case per un numero di persone più alto rispetto a quello di quante sono poi andate a viverci. Insomma, come capita spesso, la colpa di alcuni si riversa su tanti e a pagarne le spese sono sempre le persone oneste. Tra gli inquilini, poi, vi sono numerosi anziani. “Hanno già pagato un prezzo altissimo e chiamano in Comune a decine per protestare” dichiara l’assessore comunale alle Politiche Sociali Stefania Pezzopane. “Questa disciplina da Natale sta gettando le famiglie nella disperazione e nello sconforto. In pratica, chi vive in albergo e ha un figlio che ha optato per una sistemazione autonoma rimborsata, deve raggiungerlo. E non conta quanto sia grande l’immobile e in che città si trovi. Certo, si può provare a cercare un’abitazione più grande, ma la disponibilità di alloggi nel cratere è ridottissima”. La novità “targata” Cicchetti va a colpire anche quelle famiglie il cui figlio decide, ad esempio, di andare a studiare fuori, in un’altra città. Un caso, questo, che aveva spinto un aquilano a ricorrere al Tar, perchè sua figlia aveva deciso di trasferirsi a Bologna per studiare e l’uomo era stato costretto a trasferirsi in un monolocale: il Tribunale gli ha dato ragione. E ora si spera che anche tutti gli altri aquilani nella stessa situazione vengano accontentati. La direttiva è stata firmata il 14 dicembre scorso. I disagi per gli aquilani continuano.