L’Aquila, esplode la “rivolta d’argento”

progetto_caseL’Aquila. Il nuovo caos a L’Aquila si chiama “rivolta d’argento” e vede protagonisti proprio loro, gli anziani. In particolare, coloro ai quali sono state assegnate le abitazioni provvisorie, in quelle che sono diventate le ormai famose “new town”. È trascorso un anno da quando hanno fatto il loro ingresso in queste case. Ora è arrivato il momento di andare via. E a deciderlo è stato il vice commissario per la Ricostruzione Antonio Cicchetti, secondo il quale alcuni appartamenti sono spropositati rispetto a chi li abita: troppo grandi. Quindi, bisogna andar via. Senza guardare in faccia nessuno.

All’origine della nuova ordinanza ci sarebbero i soliti “furbetti” assegnatari di case per un numero di persone più alto rispetto a quello di quante sono poi andate a viverci. Insomma, come capita spesso, la colpa di alcuni si riversa su tanti e a pagarne le spese sono sempre le persone oneste. Tra gli inquilini, poi, vi sono numerosi anziani. “Hanno già pagato un prezzo altissimo e chiamano in Comune a decine per protestare” dichiara l’assessore comunale alle Politiche Sociali Stefania Pezzopane. “Questa disciplina da Natale sta gettando le famiglie nella disperazione e nello sconforto. In pratica, chi vive in albergo e ha un figlio che ha optato per una sistemazione autonoma rimborsata, deve raggiungerlo. E non conta quanto sia grande l’immobile e in che città si trovi. Certo, si può provare a cercare un’abitazione più grande, ma la disponibilità di alloggi nel cratere è ridottissima”. La novità “targata” Cicchetti va a colpire anche quelle famiglie il cui figlio decide, ad esempio, di andare a studiare fuori, in un’altra città. Un caso, questo, che aveva spinto un aquilano a ricorrere al Tar, perchè sua figlia aveva deciso di trasferirsi a Bologna per studiare e l’uomo era stato costretto a trasferirsi in un monolocale: il Tribunale gli ha dato ragione. E ora si spera che anche tutti gli altri aquilani nella stessa situazione vengano accontentati. La direttiva è stata firmata il 14 dicembre scorso. I disagi per gli aquilani continuano.

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