L’Aquila. “Dopo avere denunciato pubblicamente la negligenza, l’imprudenza e l’imperizia degli amministratori degli Enti Locali e dei membri della Commissione Grandi Rischi in relazione alla gestione del periodo pre sisma, e dopo avere atteso invano valide risposte o atti di responsabilità, cioé le dimissioni, l’Associazione non è assolutamente soddisfatta delle risposte ‘vuote ed evanescenti’ dei rappresentanti degli Enti Locali e della mancata risposta dei componenti della Commissione Grandi Rischi”.
A parlare sono i familiari delle vittime del terremoto dell’Aquila, riuniti nell’Associazione 309 Martiri, i quali nei giorni scorsi aveva chiesto in una nota che Comune, Provincia e Regione, se realmente estranei a qualsiasi responsabilità “politica e morale”, si costituiscano parte civile nel processo ai componenti della Commissione. E così è stato. All’appello ha subito risposto il Comune de L’Aquila che, come ha spiegato lo stesso sindaco Massimo Cialente, sarà parte civile nel processo che riprenderà a febbraio. “La Giunta si è già espressa in questo senso” ha detto il primo cittadino. “Bisogna che si faccia chiarezza ma una cosa è certa: in questo paese, nonostante quello che è successo, si pensa ancora troppo poco all’opera di prevenzione, mentre i soldi per costruire il ponte sullo stretto di Messina si riescono a trovare. Paradossale”.
“Mi auguro che anche la Provincia dell’Aquila faccia lo stesso: è un atto dovuto” ha aggiunto l’assessore Stefania Pezzopane. “Il Comune aveva già inviato una nota al tribunale per manifestare l’orientamento delle intenzioni dell’ente di costituirsi. Adesso bisogna affrontare il passaggio formale”.
L’ipotesi di reato di cui dovranno rispondere gli indagati nel processo è quella di omicidio colposo: secondo i Pm aquilani, infatti, gli indagati avrebbero fornito alla popolazione indicazioni troppo rassicuranti sullo sciame sismico in corso e questo non avrebbe spinto la cittadinanza a prendere precauzioni. Tra gli indagati, Franco Barberi, presidente vicario della Commissione nazionale per la prevenzione e previsione dei grandi rischi e ordinario di Vulcanologia all’Università Roma Tre, Bernardo De Bernardinis, vice capo del settore tecnico operativo del dipartimento nazionale di Protezione civile, Enzo Boschi, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Giulio Selvaggi, direttore del centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi, direttore della fondazione Eucentre, Claudio Eva, ordinario di Fisica terrestre presso l’Università di Genova e Mauro Dolce, direttore dell’ufficio Rischio sismico del dipartimento di Protezione civile.