L’Aquila. Funzionari pubblici compiacenti per far vincere appalti di ricostruzione post-terremoto, in particolare le opere di messa in sicurezza degli edifici gravemente danneggiati il 6 aprile 2009, a ditte ritenute loro vicine che, “di volta in volta, si spartivano i lavori”.
Con queste accuse la Procura della Repubblica dell’Aquila ha chiesto il rinvio a giudizio per 24 indagati: la prima udienza preliminare per decidere se ci sarà o meno processo è stata fissata al prossimo 15 giugno dal gup Guendalina Buccella.
È stata la prima indagine a toccare la complessa operazione di assegnazione delle cosiddette “opere provvisionali”, i puntellamenti che, in deroga alla normativa sui lavori pubblici, vennero affidati a chiamata diretta e senza appalto, vista l’urgenza di mettere in sicurezza gli edifici.
Le accuse per i 24 a vario titolo sono di corruzione, turbativa d’asta e falso in atto pubblico.