L’Aquila, Ospedale San Salvatore: lo scandalo delle liste d’attesa

ospedale_san_salvatoreL’Aquila. Un mese per la risonanza magnetica alle articolazioni. Tredici mesi per quella all’encefalo. Quindici giorni per un Tac. Un mese per un Rx scheletrico. Tre mesi per una ecodoppler e un mese e mezzo per una mineralometria ossea. E ancora, sei mesi per una visita senologica, la metà per una semplice ecografia. Per il pap-test servono otto mesi, tre mesi invece per un esame audiometrico. Quattro mesi per una visita oculistica o per consultare un otorino. Due mesi per un elettrocardiogramma. Se poi è “da sforzo”, allora i mesi diventano cinque. Il dato più grave, considerata l’entità della malattia, è quello relativo alla visita oncologica dermatologica: due anni. E il potenziale “paziente” che fa? Aspetta.

L’Aquila, ospedale San Salvatore. Questa è la tempistica dei servizi erogati, questi i tempi di attesa per gli utenti come denuncia la Cisl.

“Così non si può andare avanti” dice il segretario regionale Gianfranco Giorgi “nonostante l’intervento della Asl, che ha assunto dieci tecnici di radiologia, la situazione all’ospedale aquilano sta peggiorando. Le liste di attesa si allungano sempre di più, tranne nel caso di alcuni esami. Il problema più grande è legato alla diagnostica per immagini che non garantisce, pur con un incremento di personale, esami di base in tempi ragionevoli. Forse la Asl intende favorire il deflusso dei pazienti verso le strutture private? In tutti gli ospedali della provincia le attese superano notevolmente il margine consentito. Ma al San Salvatore diventano bibliche, con gli utenti costretti a rivolgersi altrove”.

La Cisl chiede dunque al direttore generale della Asl Giancarlo Silveri “una verifica interna per evidenziare, e risolvere, le motivazioni che producono tali lungaggini. La sanità pubblica deve garantire tutte le prestazioni di base. Quello attuato al San Salvatore è un meccanismo che non funziona e sul quale la Asl deve intervenire. Come sindacato, ci siamo battuti per nuove assunzioni di tecnici da impiegare nella Diagnostica per immagini della Asl. Sollecitiamo ora una migliore gestione dei servizi legati agli esami diagnostici e alle visite specialistiche, a tutela della salute dei malati”.

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