Il libro bianco è un insieme di proposte operative per venire fuori dalla lunga stasi che è seguita alla fase immediatamente successiva al sisma. Secondo Pierluigi Properzi, vicepresidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (intervenuto assieme al presidente Inu, Federico Oliva, e al professor Marco Romano, rappresentante dell’Ancsa), i problemi sono nati dal momento in cui “l’intervento straordinario è stato assunto come modalità di governo”. Il libro bianco rappresenta “un telaio sul quale costruire politiche pubbliche per la ricostruzione”, per dirimere questioni fondamentali e necessarie per restituire all’Aquila il rango di capitale regionale.
Tra i principali problemi da risolvere, molti sono sorti dopo la risposta insediativa straordinaria rappresentata dal progetto CASE. L’Aquila deve affrontare le conseguenze negative di un consumo di suolo eccessivo, del traffico paralizzato, di una mobilità pubblica in evidente difficoltà. Occorre costituire, sostengono Inu e Ancsa, un nuovo policentrismo urbano a seguito della nascita di diversi quartieri in pochi mesi, e superare una sorta di ghettizzazione di alcune parti della città ricomponendo i progetti di vita in un disegno unitario. “Occorre – ha sottolineato Properzi – una legge speciale per la ricostruzione dell’Aquila”.