L’Aquila. L’Europa controlla l’Abruzzo per verificare in che modo la Protezione civile è intervenuta nella fase di emergenza e di prima ricostruzione e in che modo sono stati utilizzati i 500 milioni di euro arrivati dall’Unione Europea.
E’ cominciata dalla caserma della Scuola della Guardia di Finanza di Coppito la giornata aquilana della Commissione controllo bilanci del Parlamento europeo, guidata dal presidente Luigi De Magistris.
Previsti anche un incontro col numero due della Protezione civile, ed ex prefetto dell’Aquila, Franco Gabrielli, dei sopralluoghi negli insediamenti del progetto CASE, nei Map (Moduli abitativi provvisori) e nei Musp (Moduli ad uso scolastico provvisorio).
Nel pomeriggio la delegazione europea sarà ricevuta dal presidente della Regione Abruzzo e Commissario delegato per la Ricostruzione, Gianni Chiodi.
“Credo che tutto sia andato per il verso giusto” ha detto Gabrielli in relazione all’utilizzo del fondo di solidarietà europeo “e il merito, visto che si butta sempre la croce addosso alla Protezione civile e a Bertolaso, può essere ascritto all’attività e alla credibilità della Protezione civile italiana in Europa”.
Un regolamento regionale per la corretta gestione e trasparenza dell’uso dei fondi comunitari. La linea politica è stata illustrata dal presidente della Regione Gianni Chiodi ai componenti della Commissione controllo bilanci del Parlamento europeo, presieduta dal parlamentare italiano Luigi De Magistris. L’incontro è servito per dare conto sullo stato di attuazione dei programmi Docup 2000-2006, ormai in fase di rendicontazione finale, e dei fondi strutturali comunitari Por-Fesr e Fse 2007-2013, con una particolare attenzione ai fondi post-terremoto di provenienza europea.
Nel suo intervento il presidente della Regione ha ribadito che “l’Abruzzo è la prima regione del Sud per quanto riguarda la capacità di spesa dei fondi europei. Su alcuni assi abbiamo registrato performance superiori ad alcune regioni del Centro”. Davanti ai componenti della commissione di controllo il presidente Chiodi non ha esitato ad affrontare il problema di credibilità della Regione Abruzzo su questa terreno.
“Noi avevamo un problema di credibilità con l’Unione europea e non solo” ha detto “e devo dire che nei confronti della Ue la prima azione politica che abbiamo attuato è di aver adottato una sorta di regolamento per quanto riguarda le procedure di controllo su tutti i bandi che fosse più stringente possibile. Ci siamo rivolti direttamente a coloro che seguono i progetti e che devono attuare funzioni specifiche imponendo uno stringente controllo e una grandissima attenzione alla trasparenza, perché l’Abruzzo deve essere una regione che fa le cose fatte bene. Anche perché la trasparenza e il monitoraggio costante delle procedure per questo governo regionale rappresentano il miglior antidoto ad eventuali azioni truffaldine. I controlli preventivi servono proprio a ridurre la massimo il rischio di mala gestio. L’Italia è un paese che non gestisce al meglio i fondi europei e l’Abruzzo ci tiene ad invertire questa tendenza a far fare bella figura all’intero Paese“.