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Terremoto L’Aquila, Cialente a Boschi (Ingv): “nessuna speculazione, solo tanta paura”

L’Aquila. “Non credo ci sia nessuno che speculi. C’è solo la fondata paura di un popolo stremato”. Così Massimo Cialente, sindaco dell’Aquila, replica alle parole di Enzo Boschi, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che ieri aveva minacciato l’interruzione delle pubblicazioni on line dei dati relativi alle scosse per evitare speculazioni.

“Speculazioni da parte di chi?” si chiede Cialente “dei terremotati? Mi sembra assurdo”.

Secondo il primo cittadino che, a diciassette mesi dal sisma che ha distrutto la sua città, è tornato ad affrontare una nuova sequenza di preoccupanti scosse, non serve convocare la commissione Grandi rischi. ”Cosa ci potrebbero dire gli esperti?” è la sua domanda. “Avete visto cos’hanno combinato il 30 marzo 2009 prima del terremoto dell’Aquila? Poi adesso con l’inchiesta in corso su quella non corretta valutazione del rischio hanno ancora più paura. Non potrebbero dirci nulla di più di quello che ormai abbiamo imparato sulla nostra pelle. Siamo noi degli esperti ormai. La zona è ad altissimo rischio sismico”.

Parla di una nuova consapevolezza Cialente, quella di un popolo aquilano che ha imparato a fare tutto da solo. “Certo” aggiunge “sento addosso una grande responsabilità. E’ necessario riaprire le scuole, consegnare un po’ di normalità al territorio. Ma, davanti a questo nuovo pericolo, non dobbiamo abbassare la guardia”.

Intanto, secondo l’ultimo report diffuso dalla struttura di gestione dell’emergenza, ad oggi sono 56.058 le persone ancora assistite. Solo nel comune dell’Aquila, sono 47.893 di cui 25.769 usufruiscono del contributo di autonoma sistemazione, mentre nei comuni del cratere gli assistiti sono 8.175.

E come se non bastasse, nella scorsa notte, due scosse di magnitudo 2.4 e 2 si sono fatte sentire nei comuni al confine tra Abruzzo e Lazio. Resta, dunque, elevato l’allarme nell’Alta Valle dell’Aterno, dove la gente continua ad abbandonare le abitazioni.

A L’Aquila, invece, è stato riaperto un altro tratto del centro storico, che va dalla fontana luminosa a piazza Regina Margherita. A disporlo è un’ordinanza firmata dal sindaco questa mattina. Un provvedimento che va ad aggiungersi a quello di ieri, che aveva previsto la percorribilità di quel tratto del corso solo dalla fontana luminosa fino all’intersezione con via del Gatto. Potranno dunque riaprire nell’area in questione anche le attività commerciali in locali in regola con la certificazione di agibilità sismica.

Sulle dichiarazioni rilasciate ieri dal presidente dell’Ingv è intervenuto anche Gianni Chiodi, in veste di Commissario per la Ricostruzione. “Spero che gli studiosi dell’Istituto e il professor Boschi tornino sulla decisione di oscurare o ridurre il flusso delle informazioni legate agli eventi sismici di questi giorni” ha detto. “Il professor Boschi avrà le sue buone ragioni quando parla di speculatori, ma io dico che in primis bisogna guardare ai tanti terremotati dell’area aquilana che in questi giorni stanno vivendo attimi di angoscia. Se c’è una richiesta di informazione continua da parte dei terremotati, significa che in questo momento la popolazione aquilana sente sulla pelle il pericolo di un altro evento sismico. Non mi sembra che questo possa dare adito a speculazioni. Il commissario sottolinea poi che “questo atteggiamento di certo non aiuta una popolazione già di per sé stressata da una situazione di potenziale pericolo. Il fatto poi, come sostiene Boschi, che si debbano costruire bene e con tutti i sistemi antisismici le strutture pubbliche e abitative, non fa altro che ribadire un concetto giusto. Ma vivere con l’angoscia e la paura che da un momento all’altro possa arrivare un terremoto, è un’altra cosa“.