L’occupazione del cantiere è durata fino alle 10, quando sul posto sono arrivati i carabinieri della locale stazione che hanno proceduto a identificare tutti i presenti. Secondo i dimostranti l’opera non sarebbe dotata delle necessarie autorizzazioni, in quanto il progetto è a firma di un tecnico esterno e non a cura dell’ufficio tecnico comunale. Il monumento alla pace, ideato dallo scultore Mario Molinari e fatto proprio dalla Fondazione Mediterraneo, rappresenta una vela con un sole che sorge, ha una base con raggio di 6 metri per un’altezza di circa 5, e verrà posizionato in uno slargo a ridosso di viale Santa Lucia, davanti agli uffici dell’ente Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Il sindaco, Nunzio Finamore, ha detto: “Abbiamo inoltrato le comunicazioni all’ente Pnalm e alla Provincia de L’Aquila, sposando questo progetto che ci accomuna ad altre 350 città di tutto il mondo. La delibera di giunta è corredata di tutti gli elaborati progettuali e porta la firma per i pareri di tutti i responsabili di servizio. Non comprendo l’acredine dei due consiglieri ed è per questo che darò mandato ai legali del Comune per valutare possibili reati in relazione al blocco arbitrario dei lavori e alla rimozione delle protezioni per la sicurezza del cantiere”. Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere di Rifondazione comunista, Silvano Di Pirro, che dice: “Non condivido la protesta e simboli della pace dovrebbero essere in ogni angolo del mondo, per questo mi batterò affinché possa avvenire anche a Pescasseroli. Se ci fosse da correggere gli atti per alcuni vizi procedurali – conclude Di Pirro – lo si faccia, ma non dimentichiamo che si tratta di un monumento alla pace e non di una villa abusiva, o altre deturpazioni che andrebbero immediatamente perseguite”. Sul fatto ci sono accertamenti da parte dei carabinieri del Nor di Castel di Sangro, che al momento non hanno rilevato gravi irregolarità sugli atti prodotti dal comune di Pescasseroli.