L’Aquila. “Non si può ricostruire il passato, ma partendo dal passato è possibile costruire un futuro migliore”. Così mons. Giovanni D’Ercole, arcivescovo ausiliario de L’Aquila, vuole donare nuove speranze alle popolazioni colpite dal terremoto. Una ricostruzione anche spirituale che comincerà dai Villaggi della speranza, complessi di biocase realizzate dall’Ente Nazionale Energie Rinnovabili (Ener), presentati a L’Aquila lo scorso 24 luglio.
Veri e propri appartamenti interamente eco-sostenibili, auto-liquidanti ed autosufficienti a livello energetico grazie all’utilizzo delle fonti rinnovabili, realizzati grazie ad una sinergia nata tra Ener, l’Ordine dei cavalieri di Malta e la Curia aquilana.
“I villaggi della speranza” ha detto mons. D’Ercole “rappresenteranno un vero e proprio modello di vita. La speranza di rinascita, al passo con le tecnologia e nel pieno rispetto dell’ambiente. La collaborazione con Ener è cominciata alcuni mesi fa. Durante il primo incontro con il presidente, ho capito l’importanza dei loro progetti: oggi, le tecnologie si sviluppano in modo sempre più rapido ed anche la società è sottoposta a continui cambiamenti. Le energie rinnovabili rispecchiano molte delle idee che ho maturato nel tempo. Da qui la decisione di proporre questi villaggi della speranza: luoghi di condivisione, dove la gente può ricostruire la propria casa utilizzando le nuove tecnologie. Contemporaneamente, un’occasione per rinnovare anche lo spirito. Una casa che possa soddisfare non solo i bisogni primari ma anche le esigenze spirituali”.
“Dopo il terremoto” ha aggiunto il presidente Ener Marcello Trento “il nostro primo impegno è stato la donazione di una biocasa alla famiglia Dionisi che, durante il sisma, ha visto crollare il proprio appartamento”.
Prezioso il contribuito offerto dall’Ordine dei Cavalieri di Malta: “L’Ordine ha detto il marchese Alessandro Bisleti, delegato di Veroli “sposa a pieno quest’idea di rinnovamento dello spirito, che può avvenire solo in un contesto di serenità. Oggi, anche l’Ordine di Malta si sta rinnovando proprio attraverso queste iniziative. Siamo sempre presenti e vicini alla diocesi de L’Aquila”.
“L’incontro di oggi” ha concluso mons. D’Ercole “ha il semplice scopo di illustrare i progetti su cui stiamo lavorando, come la canonica di San Felice d’Ocre e i tetti fotovoltaici per alcune strutture clericali. Siamo partiti dal concetto di casa per poter parlare della vita. Arrivare al secondo inverno ancora solo con una tenda sarebbe davvero drammatico. La gente ha bisogno di luoghi di condivisione. E grazie alle energie rinnovabili è possibile ottenerli nel pieno rispetto della natura. Quando non la rispetti la natura si vendica: il terremoto ne è un esempio. Questi villaggi potrebbero essere un modo per riconciliarsi con la natura, perché solo con la vera ecologia sarà possibile costruire un futuro migliore”.