L’Aquila. Il blitz della Guardia di Finanza contro le imprese legate ai Casalesi e attive nella ricostruzione de L’Aquila ha rinfiammato lo scontro politico nato all’indomani del sisma del 6 aprle 2009. Pd, Idv e Prc hanno più volte richiesto un osservatorio sulla ricostruzione, paventando il pericolo di infiltrazioni mafiose nella ricostruzione aquilana. Subappalti pericolosi e difficili da controllare anche per il Procuratore Rossini. Il consigliere regionale del Prc Maurizio Acerbo, soddisfatto per l’operazione della Guardia di Finanza, ha ricordato la polemica politica di quei giorni quando il senatore Pdl Pastore, membro della commissione antimafia, dichiarava lo scorso 12 giugno che “sulle infiltrazioni mafiose si stava creando un gran polverone. Preannunciava una sua lettera al presidente della commissione antimafia Pisanu per chiedere che si ponesse fine a queste voci. Dall’alto della poltrona su cui sonnecchia in attesa degli ordini di Berlusconi il senatore sentenziava che Certamente non è così, non c’è nessun elemento”. Acerbo ricorda e invoca le scuse del senatore anzi dopo la “gaffe” lo invita ad “esaminare seriamente l’ipotesi di sue dimissioni da componente della commissione antimafia considerata la manifesta incompetenza di cui ha dato prova. Sottolineo questo episodio, ma l’elenco delle dichiarazioni di esponenti locali e nazionali del Pdl potrebbe essere interminabile, perché l’ atteggiamento di servilismo della classe dirigente del Pdl abruzzese costituisce il principale ostacolo alla rinascita de L’Aquila e dell’Abruzzo”.