L’Aquila. Ostetricia e Neonatologia stanno per tornare sotto l’originario ‘tetto’ ante-sisma, portando da una a tre il numero di sale parto (dotate di decori e arredi ultra confortevoli), aumentando la dotazione di posti letto e mantenendo l’assistenza di terzo livello (la più alta) per parti prematuri.
Dal 14 al 18 dicembre prossimo prima il reparto di Ostetricia e subito dopo quello di Neonatologia rientreranno nel Delta chirurgico (primo piano) per rioccupare il posto che avevano prima del sisma di 6 anni fa, all’interno delle mura dell’ospedale.
Il calendario del trasloco è ormai definito ma va messa nel conto la possibilità che le operazioni di spostamento, molto impegnative, si possano protrarre di qualche giorno rispetto alla date fissate. Nel Delta chirurgico, peraltro, sono già rientrati molti dei reparti ‘sfrattati’ dal terremoto e quindi il mosaico definitivo dei trasferimenti si va gradualmente componendo.
Il ritorno a ‘casa’ del Polo materno-infantile permetterà di spostare ancora più in alto l’asticella della qualità, mantenendo e migliorando il cosiddetto terzo livello, vale a dire la possibilità di gestire parti prematuri già dalla 23esima settimana.
Sono oltre 100 i casi di bebé prematuri che Neonatologia tratta ogni anno, assicurando un’assistenza molto elevata che richiede alta professionalità di tutta l’équipe, tecnologia all’altezza e organizzazione di lavoro collaudata. Un lavoro delicato che neonatologia, diretta da Sandra Di Fabio, svolge in stretta sinergia col reparto di ostetricia e ginecologia, guidato dal prof. Gaspare Carta e che insieme compongono appunto il polo materno-infantile.
Ostetricia, col ritorno all’originaria ‘dimora’ – completamente ristrutturata dopo i danni subiti dal sisma – passerà dagli attuali 16 a 22 posti letto e, soprattutto, avrà 3 sale parto rispetto all’unica finora disponibile.
Saranno ambienti-nascita chic perché dotati di letti tondi e decori raffinati, come la riproduzione di cieli, sulla testa della partoriente, solcati da batuffoli di nubi e striati da deliziose fantasie multicolori.
Le 3 sale parto,a loro volta differenziate con colori arancio, blu e verde, saranno direttamente collegate con il blocco operatorio, consentendo l’immediato e agevole trasferimento della partoriente, in caso di necessità. A poco più di un anno dalla sua attivazione, intanto, ha incassato l’alto gradimento delle partorienti il parto in acqua, un servizio di nicchia che ostetricia offre in aggiunta alle ordinarie prestazioni.
La nascita nel liquido, attivata al San Salvatore nell’ottobre del 2014, da allora è stata scelta da oltre 100 donne, cioé il 10% dei parti annui. Un’esperienza straordinaria per chi mette alla luce un bambino, al punto da aver esercitato un forte richiamo, nell’ordine dl 20%, su partorienti residenti in altre Asl abruzzesi (soprattutto Pescara e Chieti) e Lazio (Sora e altri centri della provincia di Frosinone).