L’Aquila. La Provincia de L’Aquila diventa protagonista della fase di ricostruzione post terremoto. E lo fa istituendo un apposito assessorato alla Ricostruzione, i cui ambiti di intervento sono stati illustrati oggi dal presidente Antonio Del Corvo.
A guidare il nuovo assessorato sarà Mimmo Srour, mentre lo staff tecnico sarà affidato a Francesco Bonanni, che si avvarrà del contributo di professionisti, ma anche di impiegati interni alla Provincia stessa.
Parola d’ordine dell’assessorato alla Ricostruzione sarà “accelerare”.
“Il nostro ente vuole essere protagonista” ha detto Del Corvo “avvicinandosi ai cittadini ed ai Comuni più piccoli del cratere che soffrono l’abbandono ma anche reali difficoltà tecniche e di organico. Questo Ufficio mancava di una caratterizzazione politica che, con la creazione anche di una Commissione presieduta da Mauro Fattore, ora ce l’ha. Vogliamo dare il nostro fattivo contributo affinché tante problematiche siano subito risolte. Faremo il nostro lavoro sommessamente ma anche imponendoci quando la situazione ed il ruolo lo consentono. Una parola detta al momento giusto e nel giusto contesto, può essere più utile di mille altre”.
”La ricostruzione post sisma” ha aggiunto Srour “non va intesa solo in senso materiale ma ha implicazioni economico sociali, urbanistiche, culturali”.
Nello specifico la Provincia dell’Aquila darà il suo contributo in tre modi: intervenendo su questioni di sua competenza (edilizia scolastica, infrastrutture, urbanistica, lavoro, legalita’ e sicurezza nei cantieri) direttamente e indirettamente coadiuvando i piccoli Comuni; promuovendo un dibattito che coinvolga anche Università e società civile; accelerando l’iter per avere la disponibilità di risorse e di autorizzazioni per la ricostruzione vera e propria.
Srour ha poi esortato una semplificazione della ”burocrazia sovietica” che passa per Fintecna, Reluis, Cineas, Comune dell’Aquila e Genio civile. “La Cassa depositi e prestiti” ha detto “ci ha messo a disposizione 2 miliardi di euro. Ma come facciamo a spenderli in tempo se per una pratica passano sei mesi? Non sarebbe male se, dopo la firma di ieri dell’intesa, la perimetrazione dei centri storici avvenisse entro l’estate. Sarebbe proprio un bel segnale”.