Nonostante, nel recente passato, siano state effettuate operazioni simili, all’interno di alcune strutture pubbliche dichiarate inagibili dopo il sisma (spogliatoi di piazza d’Armi e autoparco comunale) e sulle quali a breve dovranno iniziare dei lavori di consolidamento, continuano a soggiornare lavoratori extracomunitari. Nell’occasione sono state identificate una decina di persone, tutte di etnia tunisina e marocchina, in regola con le norme di soggiorno, che avevano trovato riparo nelle strutture fatiscenti, in condizioni igieniche di grave degrado e di notevole rischio per la propria incolumità. I fermati hanno dichiarato di essere giunti a L’Aquila per cercare lavoro come manovali e, raccolte le poche cose che avevano, hanno lasciato l’area per fare ritorno alle città di residenza, considerata la difficoltà di trovare una occupazione.