L’Aquila. 67 milioni di euro per andare a coprire le spese, già rendicontate, affrontate dai comuni dopo il 6 aprile 2009.
A tanto ammontano i fondi sbloccati dal commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi e destinati ai Comuni conivolti. Una cifra che ancora non riesce a coprire il totale delle spese per il 2009, che ammontano a 87 milioni per i Comuni direttamente coivolti, più 800.000 euro per quelli afferenti al COM. I fondi erogati rappresentano un acconto pari al 50% delle somme rendicontate alla data del 31 maggio 2010 alla Struttura Commissariale. Ma rimangono ancora fuori le rendicontazioni antecedenti il 15 febbraio 2010, che dovranno essere valutate e liquidate dal Dipartimento di Protezione Civile.
Insomma, una serie di cifre che rappresentano bene gli sforzi dei Comuni affrontati nel post terremoto, in termini di anticipazioni e mancati introiti dovuti a tasse e ICI. E, ad oltre un anno da quelle spese anticipate, solo il 50% è tornato nelle casse. Ritorna, quindi, la richiesta di istituire una tassa di scopo, rilanciata ancora una volta dal sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente. Nel corso del 66esimo anniversario della liberazione de L’Aquila, Cialente, infatti, ancora una volta ha presenziato senza fascia tricolore, in segno di protesta contro la scarsa attenzione ai problemi economici e finanziari del comune e della cittadinanza tutta.
Gli altri fondi. Ai 67 milioni si aggiungono i circa 20 destinati alle strutture alberghiere, della costa e dell’interno, che dal 6 aprile ospitano gli aquilani sfollati. Altri 3 milioni sono stati erogati in favore del vicecommissario delegato per la tutela dei beni culturali, Luciano Marchetti e finalizzati alla messa in sicurezza degli edifici sottoposti a vincolo storico-artistico.