L’Aquila. “Il taglio operato dal Governo ai patronati mette a rischio centinaia di posti di lavoro in tutto il sistema, con pesanti ripercussioni anche nella nostra provincia. Un servizio utile ai cittadini per accedere ai propri diritti previdenziali e socio-assistenziali, in maniera gratuita e tutelata, che potrebbe essere quasi del tutto cancellato”.
E’ quanto affermano Gianluca Guetti, responsabile Inas-Cisl della provincia dell’Aquila e il segretario provinciale della Cisl, Paolo Sangermano, che lanciano l’allarme: “Già da gennaio potrebbero restare a casa molti operatori dei Caf, a causa dei tagli previsti dalla legge di Stabilità, che si aggiungono a quelli determinati dalla finanziaria dello scorso anno e ad altri interventi strutturali che hanno danneggiato il sistema e potrebbero metterlo definitivamente in ginocchio.
La Costituzione prevede che tutti i cittadini possano contare sull’aiuto dei patronati, ma la riduzione delle risorse al fondo”, incalzano Guetti e Sangermano, “ alimentato solo da una piccola percentuale dei contributi previdenziali dei lavoratori e ripartito in base all’attività realmente svolta dai singoli istituti, può portare ad un significativo ridimensionamento del personale”. Oltre ai tagli al personale, si profila all’orizzonte una diminuzione dei servizi offerti ai cittadini.
“Un servizio efficace e accessibile a tutti, soprattutto alle fasce più deboli della popolazione”, ricordano Guetti e Sangermano, “L’operato dei Patronati è stato definito di pubblica utilità: non ci spieghiamo i ripetuti ingiustificati tagli degli ultimi anni, a maggior ragione quando il sistema era disposto a riformarsi nell’ottica di una sempre maggior trasparenza ed efficienza”.
La riforma chiesta dal Governo non è ancora attiva, nonostante le sollecitazioni da parte di Inas e Cisl al Ministero del Lavoro, mentre i patronati si trovano ad affrontare un’emergenza occupazionale di grave entità. “Visto il prezioso lavoro che svolgiamo per la collettività, riconosciuto dalle istituzioni in più occasioni”, concludono Guetti e Sangermano, “chiediamo che le ipotesi di riduzione del fondo vengano azzerate e che si ponga fine al clima di enorme incertezza e preoccupazione”.