L’Aquila. “Il problema delle famiglie che saranno costrette a lasciare le loro abitazioni, nel progetto Case di Arischia, a causa della nota vicenda dei balconi pericolanti, si sta trasformando in dramma”.
Lo afferma, in una nota, il consigliere comunale dell’Aquila Adriano Durante, presidente della Commissione “Politiche sociali, culturali e formative”.
Si tratta – spiega – di numerosi nuclei familiari, parecchi dei quali con bambini piccoli, ma anche di anziani soli. Tutte persone che hanno sempre vissuto ad Arischia, che lì hanno i propri affetti e tutto ciò che resta loro dopo il terremoto.
Spostarli, a sei anni dal sisma, significa costringerli all’ennesima, umiliante deportazione. I bambini dovranno lasciare la loro scuola, i loro insegnanti, i loro compagni di giochi. Gli anziani non avranno più l’assistenza di parenti e vicini di casa e perderanno anche quel poco di relazioni sociali che erano riusciti a ricucire dopo quel dannato 6 aprile.
Tra l’altro, alcune di queste persone iniziavano, finalmente, a vedere la luce in fondo al tunnel, dal momento che, tra circa un anno, molti di loro rientreranno nelle proprie case. Invito pertanto l’Amministrazione comunale – prosegue Durante – a prendere in considerazione, pur nel rispetto della normativa in vigore in materia di pubblica incolumità, e pur garantendo la sicurezza di tutti, a voler considerare anche altre soluzioni, diverse dal trasferimento di massa e coercitivo.
Sono certo che, ragionando insieme, si trovera’ una soluzione. Nei prossimi giorni, ad Arischia – fa sapere il consigliere – avra’ luogo anche un incontro pubblico su questo spinoso problema, al quale prendero’ parte per dare il mio contributo. Sono sempre stato vicino alla comunita’ di Arischia, come a quelle di tutte le frazioni, e lo saro’, a maggior ragione, in questo momento di drammatica difficolta’ per una parte consistente della popolazione”.