Castel di Sangro. Da ieri, mercoledì 14 ottobre, motori accesi all’ospedale di Castel di Sangro per lo screening al seno: si comincia a lavorare su una lista, per il solo mese di ottobre, di 60 donne, convocate dalla Asl con lettera inviata a casa.
Al debutto, l’operazione-seno, come era prevedibile, è stata ‘soft’ come risposta delle donne, con 3 mammografie effettuate. Tuttavia, già dalle prossime settimane, le utenti cominceranno ad affluire in numero progressivamente maggiore fino a toccare, nei prossimi mesi, il numero stimato di circa 40 al mese.
In questa fase iniziale, anche per saggiare la risposta delle donne all’iniziativa, è stata fissata in ospedale una seduta di lavoro a settimana, il mercoledì, dalle ore 15 alle 19, dedicata esclusivamente alle mammografie per la prevenzione che, va ricordato, riguarda donne con età da 50 a 69 anni.
Dalle 60 lettere di convocazione, inviate per gli esami programmati a Ottobre, (a cui in genere risponde la metà delle donne invitate) già dai prossimi mesi si passerà a 80. Ieri le prime 3 mammografie, compiute dal servizio radiologia diretto da Rinaldo Mariani, hanno riguardato donne provenienti Pescasseroli e Roccaraso ma la lista già approntata, composta sulla base delle convocazioni, ‘parla’ di tutto il territorio dell’Alto Sangro tra cui località piuttosto distanti come Roccapia e altre (Pescocostanzo).
Lo screening viene compiuto con un mammografo nuovo e moderno, dotato di tomosintesi, una proprietà che consente di analizzare in modo minuzioso e dettagliato il seno per rivelarne eventuali lesioni tumorali.
All’ospedale di Castel di Sangro sono 3 i medici impegnati nei controlli di prevenzione e interagiscono, tramite la Rete interna della Asl, con i colleghi dell’ospedale di Sulmona, in modo da ‘incrociare’ e confrontare tra loro la lettura e l’interpretazione del singolo referto per ‘decifrare’ le mammografie più complesse.
La disponibilità a Castel di Sangro di un mammografo nuovo di zecca, al di là fuori dello screening che avviene esclusivamente su convocazione della Asl, sta richiamando già un numero significativo di donne che, sulla base della richiesta di medici o specialisti, devono fare la mammografia. Nei giorni scorsi, per esempio, una decina di utenti, provenienti da Pescocostanzo e dintorni, hanno fatto l’esame a Castel di Sangro anziché, come accaduto negli anni scorsi, all’ospedale di Pescara.
Al di fuori dello screening, pertanto, l’entrata in funzione dello strumento mammografico di ultima generazione nell’ospedale sangrino sta producendo un effetto-recupero di parte dell’utenza che in passato varcava i confini della Asl per recarsi in altre aziende sanitarie abruzzesi. Con la messa in campo delle nuove risorse tecnologiche, quindi, la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila riduce o annulla i disagi di chi deve spostarsi in altre province della regione e recupera le somme da pagare ad altre Asl abruzzesi come rimborso per le prestazioni eseguite.